La testa dice "no, è impossibile" ma il cuore invece ci crede "dai, proviamoci". Fermare la Juve al Friuli, questa Juve stratosferica, pare essere cosa troppo grande per noi. Non è razionale pensare di potersela giocare alla pari, soprattutto dopo quanto visto a Bologna, dopo una prestazione che ha tolto molte certezze e lasciato grandi dubbi. Non è razionale nemmeno se guardiamo i numeri, su 44 partite giocate in Friuli, ci sono state 26 vittorie della Juve, 13 pareggi e solo 5 successi dell’Udinese. Ma oggi la testa va messa da parte, ci vuole un pizzico di follia, deve accadere qualcosa di pazzo.

Una prestazione mostruosa, come mostruosa d'altronde lo è la Juve, ma anche un po' di fortuna perché per far cadere questi colossi bianconeri, all'apparenza inattaccabili, giocare bene, anche al di sopra perfino delle proprie qualità, infatti non basterebbe. Ma ha ragione anche Velazquez, non ci si può arrendere ancora prima di scendere in campo. Negli spogliatoio non si possono perdere le partite. E' tutta questione di testa, di mentalità. Vincenti e spavaldi, facile a dirlo, complicatissimo a farlo. L'Udinese ci crede, in primis il suo allenatore. Provarci allora, con rispetto, ma senza alcun timore, consapevoli che anche gli dei qualche volta cadono.

Un popolo, il primo bianconero in Italia, unito allora per far cadere Ronaldo, il dio pagano idolatrato dal mondo dall'intero mondo del calcio, per far cadere tutta la Juve. Sogna Friuli, sogna Udinese! Il bello del calcio sta anche qui, nel fatto che una piccola squadra con i suoi tifosi sogni l'impresa, sogni una serata da raccontare un giorno ai nipoti. Nulla è impossibile, basta crederci. Uniti allora sotto un unico grido: "Proviamoci".

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 06 ottobre 2018 alle 09:15
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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