Quello che sicuramente manca all'Udinese di mister Stramaccioni è il gioco. Seppure i punti, 32 con una partita ancora da recuperare, sono un buon bottino in vista della corsa alla salvezza, la squadra bianconera continua a non entusiasmare e a non divertire i tifosi sul piano del gioco. Al nuovo tecnico si imputa proprio questo, non aver ancora dimostrato inventiva e forse coraggio per sradicare quell'impianto difensivista di stampo guidoliniano che continua a fare da padrone sia in trasferta che nelle gare al Friuli. Lo scialbo 0-0 contro l'Atalanta è solo l'ultimo dei tanti esempi di questa stagione nella quale l'Udinese non ha osato attaccare, andare a prendersi il risultato, ma ha preferito restare sulle sue, limitandosi al compitino. Colpa del modulo? Probabile, anche se Strama di soluzioni ne ha provate tante durante questa sua prima stagione in bianconero, almeno sei nel tentativo di costruire quel gioco che ancora la squadra bianconera non riesce a esibire. A Bergamo per esempio l’Udinese ha proposto un sorprendente 3-3-3-1. Il grosso problema però resta sempre quello: il centrocampo. Il reparto che dovrebbe creare gioco e dettare i ritmi non ha le qualità per farlo. Manca come l'ossigeno a questa squadra un regista vero e proprio, un playmaker in grado di far girare la squadra. All'inizio della stagione Strama provò ad inventarselo in casa. Prima cominciò Guillherme con risultati discreti nelle prime giornate per poi cadere in una crisi, forse di ambientamento, dalla quale il brasiliano stenta ad uscire.

Poi è stato il turno di Allan, piazzato davanti alla difesa. Il risultato non è stato granchè. Allan infatti è un grande mediano in grado di recuperare un sacco di palloni e anche di spingersi in attacco con degli inserimenti palla al piede, pecca però in fase di costruzione, fase che si capisce non essere nelle sue corde. Il brasiliano infatti ha dato il meglio, diventando decisivo e avendo un rendimento da top player, da mezz'ala, nel mezzo soffre. Un'idea, forse un azzardo? Abbassare Bruno Fernandes dalla trequarti alla cabina di regia, sullo stesso percorso che fu in passato di Pirlo. I piedi buoni il portoghese ce li ha eccome e se istruito a dovere potrebbe essere una soluzione. Certo è che qualcosa, da qui alla fine della stagione, andrà fatto perchè limitarsi a chiudersi tutti all'indietro per provare poi qualche incursione in contropiede è poca cosa, da salvezza, non di più. Se in futuro si vorrà tornare a comptere con le prime della classe serve altro e, se il mercato non aiuta, servirà più fantasia.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 17 marzo 2015 alle 17:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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