L'anno nuovo è iniziato decisamente male per i colori bianconeri: la classifica piange, il mercato è stato quel che è stato, il baratro della B è dietro solo d'un passo, la dirigenza fa orecchie da mercante e tifosi hanno dato il via alla protesta silenziosa. In più un punto soltanto, troppo poco per staccarsi dal fondo, troppo poco per iniziare a mettersi in salvo.

0 punti contro il Parma, 0 punti contro la Samp, 1 con la Fiorentina, 0 con il Torino, già -3 rispetto al girone d'andata, quando si raccolsero alla fine solo 18 punti, e una situazione di classifica che si fa sempre più complicata. Dietro hanno accorciato tutte, il Bologna è lì e perfino il Frosinone, che tutti già davano per spacciato, si è rifatto sotto dopo aver sbancato Marassi. Chi sta peggio ad oggi è forse solo l'Empoli che non vince da 8 gare. L'Udinese non può dormire sonni tranquilli. Rispetto ai molti sicuri che, in un modo o nell'altro l'Udinese si salverà, io quest'anno ho paura, paura della B.

Parliamo strettamente di numeri. Per salvarsi bisogna arrivare almeno a quota 36 punti. Ne mancano 17 all'appello. Dove raccoglierli? Contro le big in trasferta è cosa abbastanza impossibile. Pensare che questa Udinese sia capace di sbancare i grandi teatri, consentitemelo, pare essere assai improbabile se non proprio impossibile. I punti vanno fatti in casa, vincendo gli scontri diretti, a cominciare da Chievo e Bologna. Ecco, queste due partite vanno vinte e basta. Non ci sono scuse, non ci sono alternative. Se lì non fai 6 punti sono cavoli amari, inutile poi piangere davanti alle telecamere. E' vero, manca ancora gran parte del girone di ritorno, ma allo stesso modo queste due partite sono già un'ultima chiamata. Mi accontenterei anche di 4 punti ma davvero se non vinci entrambe le partite in casa allora meriti di finire in B.

Ce la faremo? Non lo so. Tutto sembra essere così complicato. Abbiamo già visto questo film: partita facile sulla carta, partita da vincere a tutti i costi al Friuli ed ecco che arriva la prestazione negativa e la sconfitta. E' accaduto in passato, meglio quindi non dare tutto per scontato. Nel 2018 solo quattro vittorie all'Arena maledetta, tanto per snocciolare qualche altro numero. Anche perché poi il Chievo è combattivo e di certo cercherà di lottare fino alla fine per una retrocessione dignitosa, il Bologna invece, grazie al mercato e al cambio di allenatore, pare essere tutt'altra squadra. I rossoblù con Miha sono tutt'altra roba rispetto alla pochezza assoluta vista con Inzaghi. 

Sarà allora una settimana delicatissima, la prima di tre decisive. Ci si gioca tutto, questa volta per davvero e le parole, i buoni propositi, non vanno in campo.

 

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 12 febbraio 2019 alle 08:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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