La colonia argentina rappresenta un pezzo importante per l'Udinese, per quanto dopo l'addio di De Paul e Musso questa si sia ridotta di numero. Perez, Pussetto e Molina erano e restano tre giocatori fondamentali per i bianconeri, con Nehuen che si è aggiunto in corsa. Proprio per questo il rendimento non particolarmente brillante degli ultimi due nelle gare più recenti ha fatto rumore. Nacho in particolare ha perso posizioni nelle gerarchie, con Deulofeu, Beto e Success che in questo momento sembrano avere qualcosa in più rispetto all'ex Huracan. Per quanto riguarda l'esterno invece probabilmente c'è anche un fattore atletico da tenere in considerazione. Parliamo ormai di un perno anche della nazionale argentina e i tanti viaggi internazionali probabilmente hanno inciso sulla sua brillantezza.

Ecco quindi che la loro firma nella vittoria contro il Torino è un segnale importante. Un successo, nel tabellino, tutto argentino per una gara che può segnare una riscossa da parte di due giocatori che, per età e talento, rappresentano anche un patrimonio importante dell'Udinese. Molina si è segnalato l'anno scorso come uno tra gli elementi più interessanti scovati dallo scouting bianconero in queste ultime sessioni di mercato. Sulle sue tracce diverse big, che se lo sono appuntato sul taccuino in vista di un eventuale innesto da fare sulle corsie. D'altronde parliamo di un ragazzo che, dopo un girone di ritorno con ottimi numeri, ha vinto la Copa America con l'Argentina.

Quest'anno qualche difficoltà in più. Un ottimo avvio, poi una flessione. I suoi cross hanno iniziato ad essere meno frequenti e anche dal punto di vista della propensione all'uno contro uno qualcosa è venuto a mancare. La punizione battuta contro il Torino però fa capire che la personalità è sempre la stessa. Un piazzato battuto bene, con un pizzico di follia quando il pallone alto in area sembrava la soluzione più logica. Poi chiaramente l'intervento in ritardo di Milinkovic-Savic è stato determinate, ma quella dose di coraggio ha permesso all'ex Boca di trovare un gol che può restituirgli fiducia.


Il percorso di Nacho Pussetto è invece più tortuoso. Un'ottima prima annata in bianconero, con l'attaccante che si è disimpegnato in tantissimi ruoli. Nella stagione dopo invece il nativo di Rosquin ha perso posizioni nelle gerarchie, complice anche un Okaka in ottima forma. A gennaio 2020 si opta per un trasferimento al Watford che porta a poco, troppa la concorrenza in giallonero. Ecco dunque che dopo soli sei mesi c'è il ritorno a Udine. Il ragazzo torna carico, voglioso di incidere, mette a segno 3 gol e 2 assist in 11 partite prima del gravissimo infortunio al crociato. Lì probabilmente c'è "il peccato originale". Il problema fisico è arrivato proprio quando ormai l'ex Huracan sembrava sulla via giusta per consacrarsi.

Ora la forma fisica è recuperata, ma c'è da recuperare una certa sicurezza a livello psicologico. Ecco perché un gol, per quanto su rigore, potrebbe aiutare Pussetto a rialzare i giri del motore in vista delle prossime gare, dove ci sarà bisogno anche del suo apporto nelle rotazioni. Le sue qualità da attaccante moderno possono risultare molto utili in questo girone di ritorno, senza contare che l'età è ancora dalla sua. A 26 anni il tempo per riemergere c'è tutto.
Sezione: Primo Piano / Data: Mar 08 febbraio 2022 alle 21:16
Autore: Davide Marchiol
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