Ci avrei scommesso: in Italia, anche quando si parla di calcio, la legge non è uguale per tutti. Ci sono figli e figliastri, c'è chi viene punito e che invece, in un modo o nell'altro, la passa sempre liscia. L'Italietta del calcio, che già di per sé è ridicola, basti guardare quello che accade in B e in C, ancora una volta non si smentisce. Mandragora espulso per bestemmia grazie alla prova tv ma non Benassi, come se la sua frase blasfema non l'avesse vista nessuno. 

Ancora una volta quindi si tutelano i poteri forti, le grandi. Sì perché Firenze è pur sempre Firenze mentre Udine è e resterà una provincialetta. Che dire, vergogna è la parola giusta. A questo punto è inutile fare le regole se poi non si rispettano, se poi la Giustizia sportiva le applica a suo piacimento. Questioni di bacini d'utenza? Meglio avere la Fiorentina in alto dato che la sua è una piazza più grande?

Oltre ad aver dovuto giocare una partita importante senza un giocatore fondamentale, oltre alla sconfitta, l'Udinese deve digerire anche un'autentica presa in giro su scala nazionale. Non che avessi dubbi, sia chiaro. Si sapeva fin dall'inizio che sarebbe andata a finire così, nemmeno mi stupisco.  

E sarà così anche in futuro. Le piccole, dopo aver subito passivamente oltre cinquant'anni di soprusi arbitrali, di torti, di partite condizionate dalle grandi, di veri e propri furti, subiranno anche in futuro altre prese per i fondelli. 

Ps. Sorvolo sulla mancata espulsione di Pezzella. Ultimo uomo, ha fermato un'azione potenzialmente da gol con la mano. Solo giallo. A parti invertite sarebbe stato rosso diretto, senza alcun dubbio. 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 03 settembre 2018 alle 18:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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