Archiviata la sconfitta contro la Juventus, dove qualcosa in più si poteva fare (ma era veramente complicato), è tempo di riflessioni, anche perchè c'è la sosta per le Nazionali e, per chi resta, con la testa si può un attimo staccare dalla tensione delle partite ufficiali e fare qualche riflessione per riuscire a migliorare. Perchè bisogna assolutamente migliorare. Se è vero che l'avvio di campionato non è stato malaccio c'è anche da dire che la sconfitta di Bologna ha complicato un po' la situazione, il filotto di big infatti, con in mezzo il Genoa a Genova, può portare a una striscia di sconfitte che può far ricomparire vecchi fantasmi non ancora scacciati del tutto. Il "virus della sconfitta", come lo chiamava Zaccheroni, può essere pericolosissimo, anche perchè passate le sfide difficili arriveranno le famose squadre alla portata, dove fare punti, e bisognerà avere la massima concentrazione per evitare disastri.
Inevitabilmente durante la pausa per le Nazionali il lavoro di squadra non può essere ottimale, quasi metà della rosa parte per disputare partite internazionali e quindi non resta a Udine a lavorare. Restano però in Friuli diversi elementi su cui si può approfondire certi discorsi. In primis Velazquez stesso, che deve capire un po' cosa vuole fare da grande. Abbiamo tutti apprezzato la sua capacità di cambiare spesso tattiche e uomini in base agli avversari, rinunciando magari a un po' di offensiva spagnoleggiante per un equilibrio che in Italia porta decisamente più punti. Il problema è che il mister di Salamanca sembra essersi un po' fossilizzato. Il 4-3-3 difficilmente si tocca, al massimo diventa un 4-3-2-1 come contro la Juventus, ma di lì non ci sposta più. Il 4-2-3-1 resta per ora in cantina, così come altre tattiche. Per chi però considera questi semplici numeri, si può notare anche come a livello di giocatori la rotazione si sia un po' impantanata. Machis dopo tre partite è velocemente sparito (e ora si è pure infortunato), Balic non è stato quasi mai usato (e ora anche lui deve rientrare da un problema fisico), così come Barak dopo la lesione è stato un po' dimenticato, senza calcolare Teodorczyk e Vizeu, armi da ultimi venti minuti. Insomma qual è il vero Velazquez? Quello che provava tutti gli elementi a disposizione tenendo tutti sulla corda o quello che individuati i 14 "titolarissimi" li va a toccare solo in caso di emergenza? Questo è uno degli step da fare per capire che strada intraprendere, se sarà positiva o negativa lo capiremo solo nel corso dei mesi.
Ci sono poi dei giocatori che devono per forza dare delle risposte diverse, su alcuni si può lavorare subito, per altri bisognerà aspettare la prossima settimana. In difesa sono improvvisamente tornate delle amnesie che non ci devono essere. Senza andare oltre parlando per esempio della qualità della spinta dei terzini, ma per esempio vedere Ekong che si perde due volte banalmente Santander non può essere una cosa accettabile, per citare uno dei casi più recenti. Bisogna dunque capire cosa si allentato e se è un fatto di concentrazione bisogna intervenire subito. In mezzo Fofana è tornato confusionario come l'anno scorso, dopo aver fatto rivedere la miglior versione di sè nelle prime partite. In attacco Lasagna è spento, sarà anche questione di modulo, ma ha avuto almeno cinque palle gol clamorose in cui ha dimostrato scarsa freddezza, proprio quella che l'anno scorso gli ha permesso invece di superare la doppia cifra. C'è poi Teodorczyk che deve farci capire cosa può dare. Se è un problema di forma atletica deve giocare più dei semplici venti minuti finali. Il polacco ha un curriculum di rilievo, non è uno sconosciuto, magari in Serie A non può fare i 20 gol stagionali che faceva ad Anderlecht, ma non può nemmeno aver perso improvvisamente il killer instinct della punta. Tanto da fare, tempo ce n'è, non troppo, ma ce n'è, aspettiamo dunque a fasciarci la testa e attendiamo di capire se questo gruppo, dalle premesse ottime, saprà migliorare dove effettivamente serve, perchè i vecchi spettri nessuno li vuole più vedere.
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