Al via la campagna abbonamenti. L'Udinese chiede ancora la fiducia ai propri tifosi. Ma i tifosi come risponderanno? Ci sarà la corsa al botteghino o si attenderanno gli sviluppi del mercato? Per ora quello che è certo è che a parole, in questa prima settimana di preparazione e di conferenze stampa, sono stati tutti bravi. "Riscatto", "ritornare ai livelli che ci competono", "riconquistare i tifosi", queste le frasi più gettonate degli addetti ai lavori bianconeri, dai dirigenti come Soldati e Collavino, a mister Iachini, passando anche per i giocatori. 

Al momento però ai tifosi viene chiesta la fiducia (e anche i quattrini) a scatola vuota. "Abbonatevi!" il grido della società, Sì, ma in cambio di cosa? Di servizi prima di tutto. Lo stadio è un gioiellino e questo è ormai un dato di fatto. La società punta a maggiore comfort nella prossima stagione, all'area food, all'impianto family friendly con tanto di fasciatoi e baby sitter. Ok, ma c'è una squadra vera che ci gioca dentro? Ancora non si sa. 

Bonato & co. annunciano che il mercato ancora è lungo, che l'Udinese è vigile e che se ci sarà l'occasione di inserire qualche tassello non si farà indietro. In realtà però doveva essere rivoluzione e così non sarà. Dopo la fine dello scorso campionato il paròn in persona aveva tuonato con l'intenzione di fare pulizia e di cacciare chi non si meritava la maglia. Invece ecco di nuovo tutti lì ai nastri di partenza. Certo non si può cacciare 20 giocatori e soprattutto bruciare gli investimenti fatti in passato. Ecco allora che il piano cambia subito: "Una nuova chance per tutti, puntando sulla voglia di riscatto". 

Non c'è da chiedersi allora il motivo per cui tra i tifosi non sembra esserci questo grande entusiasmo. In tanti sognavamo un colpo importante in grado di raccogliere l'eredità di Totò che quest'anno farà sentire pesantemente la sua mancanza. Niente, e neppure giocatori come Valdifiori e Lasagna, che non sono Messi e Ronaldo, sono alla portata dell'Udinese. A questo punto c'è da chiedersi chi possiamo permetterci. 

Intanto si è ceduto il poco talento che avevamo. Verre perso per quattro milioni, poi sarà il turno di Zielinski e di Widmer. In entrata Fofana e Ewandro, che tutti assicurano essere dei futuri campioni ma che però hanno ancora tutto da dimostrare. La fiducia in Bonato è stata riposta, dopo anni tremendi con Giaretta, ma lo lasceranno lavorare? Per ora ha agito al contrario di quanto fatto in passato. Il suo Sassuolo era giovane e italiano, l'Udinese sarà ancora una volta straniera. 

La passione per questa maglia e per questi colori va prima di tutto. Occhio però a mischiarla con gli affari degli altri. L'Udinese è una cosa, il marketing, la Dacia Arena, la Club House e gli Sky Box un'altra. Questa società DEVE riconquistare i tifosi e non solo attirare nella rete commerciale nuovi sponsor. Perchè alla gente non interessa se c'è la Despar, se c'è la Magnadyne, interessa chi va in campo e lotta per questa maglia. 

 

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 09 luglio 2016 alle 16:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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