Si è chiuso il mercato e ora è tempo di bilanci. I grandi quotidiani nazionali hanno già bocciato, anche pesantemente, l'operato dei bianconeri. Pochi colpi, tra l'altro mal assestati, per un mercato dove si è guardato di più al taccuino che a rinforzare la squadra con i giocatori che effettivamente servivano. Questo è il giudizio largamente diffuso. 

Qui nella redazione di Tuttoudinese.it abbiamo voluto prenderci una mattinata di riflessione e di discussione in più, anche perchè in ballo c'erano diversi aspetti da analizzare prima di arrivare ad un giudizio complessivo.

Partiamo dagli arrivi. Il colpo più importante non può che essere quello di Rodrigo De Paul. Serviva un erede a Totò Di Natale e anche se l'argentino non ha quelle caratteristiche di Totò, irripetibili e al momento impossibili da trovare sul mercato, può di certo essere l'uomo giusto. In poco più di un mese e mezzo si è caricato sulle spalle l'Udinese. Ovviamente deve crescere tantissimo, ma averlo preso dal Valencia è stato sicuramente un colpo importante. Giovane e di qualità, un colpo lungimirante in vecchio stile. Bene anche l'arrivo di Fofana, un centrocampista molto giovane ma già dal fisico straordinario. C'è poi il giovanissimo Ewandro, un funambolico brasiliano tutto da scoprire. Se crescerà fisicamente potrà essere una pedina importante nello scacchiere. 

Penaranda e Kums sono arrivati in prestito. E' vero, non il massimo del progetto, soprattutto tenendo conto del fatto che hanno già una chiara scadenza, 8 mesi, e l'ambizione di giocare in Premier. Sono giocatori però dotati che alzano il tasso tecnico della squadra. Il capitano del Gent poi, l'uomo che si cercava in regia, porta con sé anche tantissima esperienza accumulata nelle notti di Champions che potrà tornare utile ad una gruppo che vive di ansie e di paure croniche. Dato il periodo di vacche magre, anzi magrissime, reduci dalla passata stagione dove ci presentammo con una rosa allo sbaraglio, prendiamoli e godiamoceli finché resteranno qua. 

Tanti giocatori poi sono rientrati dai prestiti per fermarsi in bianconero. Il rientro dall'Inghilterra di Angella non può che far piacere. Dopo l'addio di Domizzi uno come lui serviva come il pane. Jankto e Samir possono essere due rivelazioni ed è giusto averli trattenuti in bianconero. Ora, soprattutto per l'ex Ascoli, ci deve essere il coraggio di farli giocare. Ritorno in bianconero anche per Simone Scuffet. Talento di casa nostra, il vice Karnezis migliore che ci possa essere. Peccato però vederlo tutto l'anno confinato in panchina ma al momento è il dodicesimo. Lucas Evangelista e Kone sono sicuramente da rivalorizzare ma non sono due scarsi. Se il greco poi torna quello di un tempo siamo sistemati più che bene. 

Il vero mercato però l'Udinese l'ha fatto cedendo molte zavorre. Un miracolo riuscire a piazzare tutti quei giocatori. Ci siamo liberati per esempio di Iturra e Marquinho, vecchi errori che ci portavamo dietro. Torje, Brkic, Merkel e Nico Lopez non sono più nostri e non dovremo sempre pensare dove sistemarli. Tra l'altro l'ex Roma è stata una piccola plusvalenza. Ceduto poi anche l'eterno incompiuto Fernandes. Le qualità il portoghese le aveva ma qui non è mai stato continuo. A quel prezzo alla Samp lo avremmo ceduto tutti. Finalmente via anche Edenilson, Guilherme e Gabriel Silva, non ancora a titolo definitivo ma in prestito, giocatori che sono apparsi inadeguati per questa maglia. Senza parlare di tanti altri minori piazzati in giro. 

Zielinski è stata la plusvalenza dell'estate. Tanti soldi nelle casse e conti sempre in verde. Tanto per dire che a queste latitudini il calcio è sempre un ottimo business. 

Peccato per Verre. Il grande errore di questa estate. Darlo così al Pescara è stata una mossa sbagliata. Era italiano poi, cioè quello che manca in questa squadra. Non essersi accorti delle sue potenzialità è stato triste. Per fortuna qualcuno si è accorto che Harbaoui non era all'altezza. Almeno quello lo hanno visto. La colpa è stata scaricata sulla gestione precedente, quella di Giaretta, ma in ogni caso ai piani alti si doveva far qualcosa dato che sappiamo tutti chi è colui che tira le fila del mercato

Ecco. Arriviamo ad uno dei tasti dolenti di questo mercato. Non si è preso nessun giocatore italiano. Bonato aveva promesso di ricostruire uno zoccolo duro tricolore. Così non è stato e l'Udinese resta una cozzaglia multietnica, fatta di mille culture e di mille lingue. In questo contesto è davvero difficile trasmettere certi valori e certe idee. Come si fa a creare uno spogliatoio unito con tanta diversità? Valdifiori, Lasagna, Crisetig e Viviani sono rimasti solo discorsi di mercato. Certo il made in Italy costa e quando si tratta di spendere Pozzo guarda sempre altrove. Del calcio italiano allora non abbiamo praticamente nulla.

Capitolo mancati arrivi. Si potrebbe dire che mancano ancora degli innesti. Dietro qualcosa andava preso. Manca un'alternativa a Widmer e a sinistra abbiamo due mezzi giocatori, Adnan e Armero. Davanti si sognava poi il grande colpo che poi non è mai arrivato. Insomma si poteva di certo fare di più. Soprattutto dopo i proclami di fine stagione, quando la famiglia inneggiava alla pulizia radicale, al cambiamento e ai grandi investimenti. 

Mancate cessioni. Avremmo ceduto Danilo, dato che quello che oggi porta la fascia di capitano è solo un lontano parente di quello del passato. Anche lui stesso si sarebbe venduto da solo. I due francesci Thereau e Heurtaux volevano andar via. Il primo, dopo aver giurato amore eterno al Marsiglia, è rimasto fregato. Con che motivazioni restano qui a Udine? Lo stesso discorso può valere per Badu. Sognava la Premier ma niente da fare. In realtà anche l'Udinese li avrebbe ceduti volentieri ma di offerte concrete non se ne sono viste. Dispiace per Lodi. Nonostante il rinnovo la società ha fatto altre scelte in quel ruolo e ora è ai margini. In tanti ci avete chiesto di Zapata. Potenzialmente è forte ma se è vero che voleva fare le valigie e andare la Sassuolo, forse era meglio dire anche a lui addio. Ad Udine serve gente motivata e non di passaggio.

Se guardiamo a cosa era stato fatto la scorsa stagione, quando davvero arrivammo a settembre con una rosa improvvisata, si può dire che in questo mercato si è lavorato molto meglio. Logicamente, dopo due annate da dimenticare, ci si aspettava di più. Al momento resta ancora il dubbio se tutto questo basterà.

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 01 settembre 2016 alle 14:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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