A Udine si consuma la vigilia di una gara importantissima e mister Guidolin sottolinea il gran peso specifico del prossimo incontro con il Sassuolo: "Che sia una gara fondamentale è fuori discussione. In Serie A non ci sono partite facili. Vincere contro il Sassuolo vorrebbe dire compiere un passo avanti notevole verso il nostro obiettivo".

 

L'Udinese potrebbe anche accontentarsi di non perdere?

"Noi dobbiamo puntare a ottenere il massimo ed è esattamente quello che tenterà di fare il Sassuolo. Alla fine deciderà il campo, ma sia noi che il nostro avversario puntiamo a vincere".

 

La classifica dei secondi tempi è molto più lusinghiera di quella dei primi. Cosa vuol dire?

"Questa statistica non spiega molto in realtà, se non che la squadra sta bene fisicamente".

 

Come si aspetta il Sassuolo?

"E' una squadra di Serie A che molti all'inizio davano per spacciata. Invece i neroverdi, con molta umiltà e dignità, stanno cercando di salvarsi. Il gruppo é stato modificato nel tentativo di mantenere la categoria. Il Sassuolo é una società che può diventare importante nel panorama italiano: ha giocatori e un allenatore di valore".

 

Ha preparato la partita diversamente dal solito?

"No, ho lavorato come sempre".

 

Domani Di Natale può diventare il giocatore bianconero con il maggior numero di presenze in Serie A. Si aspetta un regalo speciale da Totò?

"Domani Totò raggiungerà un traguardo molto bello, significativo e importante. Credo sia orgoglioso di questo risultato perché ha fatto una scelta professionale che lo ha legato per tutta la vita a questo club. Il capitano ha un classe che solo quattro o cinque calciatori in Italia possono vantare e avrebbe potuto giocare ovunque, invece ha scelto l'Udinese".

 

Cosa manca alle nostre squadre per essere competitive in Europa?

"Fino a dieci anni fa il nostro campionato aveva maggior appeal, ma altre realtà sono cresciute. Altri tornei godono di maggiori entrate e non solo di quelle dei diritti televisivi. Se vogliamo tornare ai fasti del passato occorrono diverse cose, innanzitutto una cultura e un'educazione diverse. Il nostro paese deve crescere e investire per rendere gli stadi accoglienti per la gente".

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 22 marzo 2014 alle 14:30 / Fonte: udinese.it
Autore: Redazione TuttoUdinese
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