Ci sono differenze enormi fra la formazione alle dipendenze di Lino Lardo (a proposito: complimenti a coach Lino per il nuovo incarico a Scafati: avanti!) e quella attuale, ma sinora la difficoltà in trasferta pare un trait d’union. Vero è, comunque, che le prime giornate sono complicate per tutti, e che al Dozza ci sta di perdere (specie in maniera dignitosa come quella dei bianconeri), ma a Imola ci doveva stare il colpaccio.

Poco male: indietro non ci si guarda, le posizioni da scalare sono molte come però le giornate a disposizione e le gare da vincere: a Piacenza, contro Casalpusterlengo ci vogliono i due punti.

La formazione del patron Curioni viaggia sulle ali dell’entusiasmo, dopo aver sbancato l’AGSM Forum di Verona dopo una gara vissuta in perfetto equilibrio; nonostante la cattiva giornata al tiro di Murry, trentenne americano con una sessantina di gare in NBA sulle spalle, tanta D-League e un bel pellegrinaggio europeo, coach Ceccarelli ha trovato un Ihedioha in giornata di grazia, oltre ai soliti Ogide (usato sicuro già visto a Roseto) e Matt Formenti, esperto trentaseienne che conosce la categoria come le sue tasche.

La gara ha una facile chiave interpretativa: Udine deve difendere come contro Ravenna; a proposito, ieri l’Orasì ha prevalso su Forlì dimostrando di non essere quella squadra materasso che qualcuno aveva scorto nella batosta udinese subìta dai ragazzi di Mazzon. I giudizi vanno bilanciati rispettando sempre il valore delle avversarie.  Difendere, dicevamo: l’UCC è squadra che segna tanto (più di tutti), ma subisce altrettanto e inibirne alcune soluzioni d’attacco potrebbe agevolare il blitz.

Forte sugli esterni, con le già citate ali forti Ihedioha e Formenti, sotto le plance la formazione diretta in campo dal già tevigiano Sabatini e dal triestino Bossi potrebbe soffrire se Ciccio e Chris giocheranno come la settimana scorsa; Ogide e il bulgaro di formazione italiana Vangelov, marcantonio di 212 cm e quasi 120 chili di peso, sono le armi più valide per Ceccarelli nel pitturato.

Gara complicata e semplice allo stesso tempo: se Udine gioca da Udine non c’è storia; capiremo dopo la gara, però, quale sia la vera dimensione friulana. L’abbiamo sopravvalutata o le prime gare a singhiozzo sono servite per creare un gruppo che punta ad arrivare fino in fondo?

Ritengo più probabile la seconda ipotesi: penso a Ceccarelli, che ove puntasse a bloccare Riki rischierebbe di svincolare Trevis; che deve temere i play friulani che proprio male non sono; Ceccarelli, che se cercherà di portare pressione sull’arco rischia di sguarnire l’area, dove Udine conta sui lunghi di cui sopra ma anche sul califfo Marshawn Powell, non esattamente un ragazzo morbido (agonisticamente parlando)

Palla a due alle 18:00, speriamo non fagocitata alle nostre latitudini dal pre-gara dell’Udinese che si gioca a sua volta una fetta di credibilità contro il Milan; sui fischietti mi stringo in un doveroso silenzio, visto che accanto al secondo arbitro, Buttinelli, a condurre la terna sarà Beneduce ed a completarla il giuliano Almerigogna. Ma se si vuole puntare al bersaglio più grosso non ci sono scuse da accampare.

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 04 novembre 2018 alle 14:10
Autore: Franco Canciani
vedi letture
Print