La partita di stasera contro la Finlandia sarà una sorta di ritorno al passato per Fabio Quagliarella. L’ultima volta che l’attuale capocannoniere della Serie A ha giocato con la divisa bianconera addosso calcando il prato dello stadio Friuli era l’ultimo giorno del maggio del 2009. Il risultato fu un tennistico 6-2 condito pure dalla rete del ragazzo di Castellammare. Ragazzo non lo è più propriamente Quagliarella, eppure numeri come quelli di quest’anno lui non li ha quasi mai avuti. Con 21 reti in 27 partite il Fabio nazionale ha conquistato non solo la vetta della classifica dei marcatori del campionato italiano, nella stagione dell’arrivo di Cristiano Ronaldo, “fermo” a 19 gol, ma è pure il terzo nella corsa alla Scarpa d’Oro, dietro agli irraggiungibili Messi e Mbappé. Considerando che Leo Messi è un marziano e che Mbappé è una forza della natura a soli vent’anni, l’exploit di Quagliarella è uno di quegli eventi che riconciliano con un certo tipo di calcio. La professionalità dell’attaccante in forza alla Sampdoria, sempre encomiabile e probabilmente il motivo per cui è facile affezionarsi alla sua storia più recente, sta ritornando ora tutti i frutti, premiandolo con una stagione indimenticabile.

La convocazione in nazionale di Quagliarella, a distanza di dodici anni dalla sua prima convocazione e di quattro dall’ultima presenza in panchina, non è davvero passata inosservata. Dovesse scendere in campo questa sera e realizzare un gol, la sua specialità, supererebbe in anzianità anche Antonio Di Natale, a segno con la Spagna a 34 anni. Proprio lui potrebbe confermare, se ce ne fosse bisogno, che il lavoro paga sempre e avere in squadra un professionista di questo tipo può davvero cambiare le sorti di una squadra e non solo. Per un giocatore giovane (ma il discorso vale anche per quelli meno giovani) che si approccia per le prime volte alla massima serie italiana, Quagliarella potrebbe rappresentare un esempio di comportamento importante. Puntare su questo tipo di giocatori potrebbe rivelarsi davvero una fonte di lucro nella costruzione di una squadra, nonostante i possibili pregiudizi legati all’età che, nel mondo dello sport in generale, non mancano mai. Senatori sì dunque, ma di qualità all’interno di un progetto di squadra. Quagliarella, capocannoniere a 36 anni e convocato in nazionale, ne è una bellissima dimostrazione.

Sezione: Primo Piano / Data: Sab 23 marzo 2019 alle 12:45
Autore: Francesco Paissan
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