Mentre fervono i preparativi per vivere nella sua nuova casa di Empoli, Antonio Di Natale si sta preparando per il ritorno del campionato, quando la sua Udinese incontrerà a San Siro il Milan di Max Allegri. Una partita che sta facendo molto discutere, a causa delle vicende dei cori razziali, che ha messo a soqquadro il calcio italiano. Il capitano dell'Udinese, intervistato da La Gazzetta dello Sport, ha parlato tra le altre cose anche di questo argomento:

"Milan arrabbiato? Anche noi lo siamo, ma comunque non sarà bello giocare a porte chiuse. Non ho mai pensato ad andare in una big, se fai tanti gol a Udine non c'è Juventus che tenga. Bollito è quando uno non ce la fa più. Toni i gol li ha sempre fatti, Gila continua a farli, ma Totti è unico, il numero uno. E’ uno che si mette sempre in gioco. Oggi merita il Mondiale. Sa qual è il mio rammarico? Non averci mai giocato insieme. Brasile 2014? Non ci penso, ma se faccio altri 20 gol".

Di Natale poi ha aggiunto: "Assolutamente. E voglio spendere una parola anche per Fabio Quagliarella. Ha dei colpi pazzeschi, in qualunque altra squadra farebbe 20 gol. Pochi italiani in rosa? Un po’ sì, qualche italiano in più servirebbe, anche se io sono dal 2004 a Udine e quasi tutti si sono integrati. Però il problema è un altro: è nei settori giovanili. Al posto di parlare bisogna far bene lì. Ora che gestisco una società alla quale voglio dedicarmi sempre di più, vedo con più attenzione le cose. Roberto Baggio aveva ragione a dire che bisogna partire da zero".

Poi sugli obiettivi dell'Udinese: "Deve arrivare a 40 punti, poi ci divertiamo. La lotta scidetto sarà a tre tra Juventus, Napoli e Roma, sono più forti delle altre e noi non è detto che non si possa ripensare all'Europa".

Sezione: Primo Piano / Data: Gio 10 ottobre 2013 alle 10:00
Autore: Marco Grillo
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