Non è passato inosservato il brutto comportamento tenuto ieri in campo da Gerard Deulofeu. Proteste e lamentele continue sia con l'arbitro che con i compagni. Un nervosismo ingiustificato che non fa bene a nessuno nè a lui nè alla squadra ma che, anzi, rischia di creare fratture all'interno dello spogliatoio.

Il catalano dice di sentirsi un leader, ma un vero leader non si comporta in questa maniera. L'uomo guida è colui che ha sempre una parola buona per i compagni e che funge da esempio in campo.

Allo stesso tempo è l'egoismo di Deulofeu a lasciare perplessi. Non è la prima volta che un contropiede potenzialmente pericoloso viene gettato alle ortiche dall'ex Barcellona, che perdendosi in un dribbling di troppo finisce per ignorare il compagno meglio posizionato.


Tanta è la voglia di Deulofeu di incidere e di tornare ai fasti di un tempo, e questo gli va riconosciuto, ma ciò non deve sfociare in quanto visto, ad esempio, con Genoa ed Hellas Verona. Tecnicamente, lo ripetiamo, il giocatore non si discute, ma proprio per questo deve sapersi mettere al servizio della squadra. Il calcio è uno sport di squadra.

L'Udinese ha bisogno della fantasia e della verve di Deulofeu per poter raggiungere la salvezza, ma c'è bisogno che il catalano cambi registro, già a partire dalla prossima gara, mettendo da parte egocentrismo e nervosismo.
Sezione: Primo Piano / Data: Lun 14 febbraio 2022 alle 13:29
Autore: Jessy Specogna
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