Buoni propositi e promesse. Si è chiusa così la vigilia di Udinese-Lazio. Società, staff e giocatori, davanti alle richieste dei tifosi, hanno promesso massimo impegno per uscire da questo periodo di crisi. Dopo sette sconfitte consescutive, record negativo di cui potevamo fare volentieri a meno, l'Udinese si compatta per cercare di evitare un'altra domenica da horror. 

La società, per la quale hanno parlato praticamente tutti tranne l'unico che valeva la pena veramente di essere ascoltato, ha garantito che un progetto tecnico, e non solo commerciale, c'è. I Pozzo vogliono di nuovo far grande, almeno a parole, l'Udinese e riportarla in alto, a guadare l'Europa e non la zona retrocessione. Udine cuore pulsante del progetto sportivo della family, base centrale di una holding che non deve avere figli e figliastri. Lo ha detto il Paròn, lo ha ripetuto sua figlia Magda.

Oddo ha garantito invece che i suoi giocatori daranno non solo il 100 ma bensì il 110% in campo e che la voglia e la grinta, finché lui sarà seduto su quella panchina, non veranno mai a mancare. Bianconeri determinati a lottare fino alla fine, a non togliere mai la gamba e a non mollare alla prima difficoltà.

Insomma, se ci dovessimo basare solo sulle parole, potremmo stare tutti tranquilli. Purtroppo però ciò che conta sono solo i fatti. Verba volant, scripta manent, dicevano i latini. Contro la Lazio quindi l'Udinese dovrà passare dalla parole ai fatti. Mi auguro che sia proprio così altrimenti mi sentirei ancora una volta preso in giro.

 

 

 

Sezione: Primo Piano / Data: Dom 08 aprile 2018 alle 10:28
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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