Ci sono acquisti ed acquisti. Ci sono estati particolarmente frizzanti, quelle in cui l’atmosfera sembra diversa. Ed il luglio 1983 diventa una data storica per il calciomercato italiano e, forse, anche per la recente storia friulana. Quel giorno, Arthur Zico sbarcava definitivamente ad Udine. Il brasiliano era il calciatore più forte al mondo, il punto di riferimento a livello globale. Ed il fuoriclasse carioca scelse la piccola realtà friulana per affacciarsi al campionato italiano. 

Non fu un inizio semplice per questa storia d'amore calcistica. Colpa della FIGC, colpa della decisione del Presidente della FIGC Federico Sordidelli di chiudere le frontiere e di non ammettere altri stranieri, bloccando il trasferimento del Galinho verdeoro. Una dichiarazione di guerra ad un intero popolo. Il Friuli intero si rivoltò per questa decisione. Poco importarono le inchieste che stabilirono l'illegalità del pagamento fatto dall'Udinese ad una società fittizia, rivelatasi poi inesistente. Lo stop al trasferimento fu accolto come un vero e proprio affronto, uno sgarbo fatto per impedire all'Udinese di realizzare un sogno clamoroso. Addirittura si palesò l'ipotesi di trasferire la squadra nel campionato austriaco. Alla fine, il caso si sgonfiò. Il 4 luglio 1983 divenne il giorno della vittoria popolare e l'inizio di una nuova epoca, quella di Zico in Friuli.

Sezione: Primo Piano / Data: Mar 04 luglio 2017 alle 17:30
Autore: Federico Mariani
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