Come spesso accade è difficile valutare la campagna acquisti dell'Udinese in questa sessione invernale del calciomercato. Andrà verosimilmente fatto a posteriori quando il valore dei giocatori acquistati, ad oggi semisconosciuti, sarà ben dichiarato. Ad oggi resta una dichiarazione di resa abbastanza importante per il campionato in corso. Vero che con due obiettivi sfumati su tre l'imperativo era quello di sfoltire la rosa. Vero anche che tanti giocatori ormai ai margini della prima squadra gravavano enormemente sul bilancio e la loro cessione darà sollievo anche per il prossimo calciomercato. E' altrettanto vero che diversi obiettivi di mercato dichiarati o quanto meno accostati non sono stati centrati. Senza passare necessariamente per Kovacic, pagato profumatamente dall'Inter, è arrivato in Italia Radosevic per il quale l'Udinese aveva tentato più di un approccio e non è approdato ad un costo proibitivo secondo i rumours. Non c'è nemmeno traccia di Alan Ruiz: forse arriverà in estate ma il dubbio resta legittimo visto che sembrava fatta già per questa sessione di mercato. In entrata di fatto non si è lavorato: un prestito semestrale con diritto di riscatto difficilmente può bastare a fronte di svariate cessioni, così come l'approdo di Campos Toro, più proforma che altro visto che era già stato acquistato. Si è parlato di lacuna a centrocampo e non si è trovato una soluzione adeguata perché El Torito promette tutt'altro di quello che ci si aspettava e forse serviva. 
In attacco sono partiti Barreto e Fabbrini e non è arrivato nessuno. Conviene augurare lunga vita a Di Natale e Muriel o saranno dolori: le riserve non sono convincenti, con Ranegie cambierebbe diametralmente modo di giocare e Maicosuel è completamente da recuperare.

Le scelte sono state fatte proprio in funzione del brasiliano ma ad un suo recupero graduale non corrisponde necessariamente il risultato sportivo a meno che l'obiettivo non sia davvero la salvezza. Anche in difesa la partenza di Coda fa male: vero che quest'anno ha convinto a tratti ma il valore umano del giocatore lo rendeva un cardine dello spogliatoio. Dispiace anche per Mazzarani che di fatto è perso. La cessione della comproprietà al Napoli e la conseguente cessione in prestito con diritto di riscatto al Modena comporta una conseguenza ovvia: se il Modena riscatterà la sua, di metà, all'Udinese non resterà più niente del giocatore. Si è assotigliato nettamente il gruppo italiano e a breve termine potrebbe essere uno svantaggio, tanti sono gli stranieri da inserire e con poca esperienza nel suo campionato.
Di contro bisogna avere fiducia per due motivi: in passato infatti i vari acquisti, per così dire, esotici dell'Udinese si sono rivelati in gran parte vincenti nel breve-medio termine e quindi non c'è un ragionevole motivo per dubitare di questi appena conclusi. Inoltre una campagna acquisti così dichiarata snellirà nettamente la campagna cessioni della prossima estate, permettendo di trattenere tutti i big a parte uno (Benatia?). Abbiamo infatti appreso che le plusvalenze sono fondamentali per il bilancio dell'Udinese. A breve saranno iscritte quelle di Cuadrado (1 milione per il prestito oneroso, 5 per il riscatto della comproprietà e poi si ragionerà con la Fiorentina), Candreva (1,7 per la metà e poi si tratterà con Lotito), Armero (3 per la metà oltre al prestito oneroso), Mazzarani (cifra di poco inferiore al milione per la metà), Barreto (1,8 per il riscatto della comproprietà) per non dimenticare Coda e persino Gerardi e Medina. Tante piccole entrate che unite ad una, una sola, cessione importante e al riscatto da parte della Juventus sia di Isla che di Asamoah consentiranno di svolgere una campagna acquisti di livello per la prossima stagione. Probabilmente è questo il progetto a lungo termine.

Sezione: Primo Piano / Data: Ven 01 febbraio 2013 alle 12:01
Autore: Davide Rampazzo / Twitter: @Davide_Rampazzo
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