Sursum Corda ( in alto i cuori ). L’Udinese ha vinto contro il Verona. Possiamo godere. Se ne stiano a cuccia i moralisti, quelli “dell’avevo detto io”. A me girano le palle, scusate. Perché abbiamo dovuto aspettare tanto per vedere la nostra squadra giocare come ha giocato contro il Verona ? Vuol dire che prima qualche cosina si era sbagliato, o no. Passi. Godiamoci questa vittoria senza sofisticare né su moduli, né subenedizioni, né su taumaturgiche presenze societarie. Contro il Verona si è vinto, semplicemente perché sul campo, alla pioggia si è mescolato il sudore, la fatica, la rabbia che il momento imponeva. Si è cavalcato una settimana, sostenendo che questa era una partita spartiacque. Esatto. E l’Udinese ha rispolverato finalmente il suo Mosè, al secolo Antonio Totò Di Natale. Ha giocato da finto nove, in mezzo al campo, e i suoi piedi hanno illuminato lo Stadio e la squadra. Certi suoi tagli volanti e al buio non li avrebbe fatti neppure il barbiere di Siviglia. Luce … erano solo luce.Luce verso Fernadez, verso Thereau. Si è passati dalla carta vetrata al velluto. Lasciatemelo dire, avrà anche l’età della Cumparsita, ma in Italia certe giocate vanno protette dall’Unesco.Ha fatto da cameriere a Badu per il primo gol, e la rapidità di una sua conclusione ha propiziato il gol di Therau. Sorvolo sul resto, altrimenti devo pagare il ticket.

Ma sia ben chiaro che questo colpevolizza coloro che Totò l’avevano già imbalsamato … e chi ha orecchie per intendere intenda, se ci arriva. La squadra ne ha tratto giovamento tutta, e ora possiamo ancora divertirci per quel che ci resta, magari con gli interessi, non dimentichi delle sofferenze patite in una stagione che meritava qualche onore in più. Per oggi stop. Con un grazie al pubblico friulano che come sempre, e più di sempre è stato grande interprete della situazione. Oggi è rinata la simbiosi con la squadra e dunque cari amici friulani brindiamo e … godiamoooooo. Grazie Udinese, grazie Totò.

 

A TU PER TU con Lorenzo Petiziol
Sezione: Primo Piano / Data: Dom 28 febbraio 2016 alle 20:44
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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