Un anno, il 2017, e che anno. Emozioni di ogni sorta, tra tanti dolori e gioie, in un turbine inarrestabile, che travolge, sconvolge, creando poi un nuovo ordine.Abbiamo toccato il fondo, con un inizio di stagione tragico e l'addio a Gigi Delneri. Poi la luce in fondo al tunnel, una luce chiamata Massimo Oddo. E' lui l'artefice della rinascita bianconera, ora è tornata la speranza. Siamo tornati a sognare, ad occhi aperti, l'Europa.

Che anno sarà il 2018? Mi auguro possa essere l'anno della crescita definitiva e del ritorno ai livelli che ci competono. L'Udinese è vero, è ripartita, ma bisognerà superare ancora diverse prove impegnative prima di poter dire che siamo tornati quelli di un tempo, quella squadra capace di essere una grande in Italia e fuori.

I bianconeri dovranno continuare sulla strada tracciata, consolidandosi e costruendo un progetto tecnico che sappia essere duraturo. Gli interpreti giusti ci sono, si può costruire la squadra del futuro.

Quali auspici? Ne dico tre. 

Il primo è che l'Udinese ritorni in Europa. Lo dico da tifoso, sarebbe il massimo e segnerebbe l'inizio di una nuova era bianconera. Udine, per lo stadio, per la tifoseria, per la storia merita di tornare ad alti livelli. L'Europa può tornare ad essere la nostra casa.

Il secondo riguarda invece mister Oddo e i suoi giocatori. Su questo gruppo bisogna puntare forte, un progetto a lungo termine. Mi auguro che a fine stagione non si distrugga di nuovo tutto. Perché ripartire da zero, lo abbiamo capito in questi ultimi quattro anni di sofferenze, è davvero difficile.

Il terzo è un auspicio baskettaro. Il 2018 deve essere anche l'anno della Gsa. Il basket bianconero può tornare in A1, inutile nascondersi. La squadra c'è, la società anche, restiamo con i piedi per terra ma arrivare fino in fondo deve essere un obiettivo. Udine nel grande basket, l'ultimo passo di un processo 

Sezione: Primo Piano / Data: Lun 01 gennaio 2018 alle 13:23
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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