Udinese-ChievoVerona è una sfida decisamente interessante soprattutto sotto il punto di vista tattico, ma per quello che riguarda la truppa bianconera, non potrà non essere una sfida speciale per due elementi: Giampiero Pinzi, ma soprattutto Cyril Thereau, ex clivensi che domenica cercheranno di riportare un po' di sereno nell'ambiente udinese, dopo il solo punto raccolto nelle ultime tre partite di campionato. La sosta è servita a ricaricare le batterie, anche se ha portato in dote l'infortunio di Muriel, che ha dato un duro colpo al reparto offensivo bianconero, già messo a rischio dalle condizioni non ottimali di Di Natale, che però  sta viaggiando a vele spiegate verso il definitivo recupero. Con Stramaccioni che avrà così maggiore scelta lì davanti, sebbene anche i giovanissimi visti a Belgrado abbiano fatto intravedere ottime cose, su tutti Alexis Zapata. In ogni caso, con o senza Di Natale, e con Kone squalificato, nel terzetto avanzato la certezza è rappresentata proprio dal grande ex della gara, Cyril Thereau. Il francese, fatta eccezione per la parentesi allo Steaua di Bucarest, ha conosciuto il calcio che conta, ovvero uno dei maggiori campionati europei, proprio grazie all'intuizione di Giovanni Sartori, che lo ha portato alla corte di Stefano Pioli. Un impatto con la realtà veronese non eccezionale, tanto da pensare di lasciare, poi invece la conversione a livello di risultati e gol. Con Mimmo Di Carlo Thereau trova la sua esplosione segnando gol pesanti, prima dell'avvicendamento tra il tecnico ciociaro con l'ex Corini. Di Carlo che comincia a inquadrarlo lì dove lui può dare il meglio di sé, sulla trequarti. Paradossale se si pensa alla sua struttura fisica, ma col senno di poi l'idea è chiaramente giusta.

E anche Stramaccioni lo sa bene e lo sfrutta per queste sue doti, non inibendo la sua capacità sotto porta, visti i 6 gol segnati in stagione, già un quinto del bottino, 30, collezionato nelle quattro stagioni a Verona. Paradossale forse anche immaginare Giampiero Pinzi trequartista, dopo anni e anni di sana legna fatta in mediana, di corsa, anche di falli e cartellini. L'ideatore, il demiurgo, è sempre lui: Domenico Di Carlo. Sì, perché in mezzo a 13 stagioni bianconere, Pinzi ha giocato due anni a Chievo, con ottimi risultati e tornando alla base arricchito nel suo bagaglio d'esperienze. Da Marino a Guidolin, per il bianconero, passando per Iachini e, appunto, Di Carlo. L'avanzamento di Giampiero dietro le punte sembra ai più un'anomalia tattica, anche un azzardo. E invece no, perché alle spalle dei vari Pellissier, Bogdani, Makinwa, Pinzi trova una collocazione incredibilmente ideale, sfornando assist e trovando quattro reti in 2 anni, salvando il Chievo. Poi il ritorno a Udine, l'Europa e la storia del grande amore che tutti conosciamo. E che al Friuli vivrà l'ennesimo capitolo, contro l'ultima squadra che è stata la loro casa prima di Udine.

Sezione: Notizie / Data: Gio 20 novembre 2014 alle 13:00 / Fonte: udinese.it
Autore: Ivan Cagnucci
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