Un programma di "unificazione" fra scuola e calcio che ha nell'Udinese la prima società calcistica in Italia, sul modello dell'Espanyol in Spagna, e che si prefigge di far crescere i propri talenti senza dover trascurare gli studi. E' quanto spiega il Ds Cristiano Giaretta, portavoce di un'iniziativa che nasce per seguire da vicino gli Esordienti classe 2002 integrando in modo totale calcio e studio. Queste le sue parole al convegno "Calcio, gioco o industria?"

«Ci siamo consultati con i genitori, l’idea è piaciuta e siamo partiti»

Lo scopo, come scrive Tuttosport, è quello di ridurre al minimo gli spostamenti dei per conciliare allenamenti e lezioni, facendo seguire ai ragazzi le due attività nello stesso luogo. I giovani vengono portati a scuola dalla stessa Udinese, per mezzo di pulmini messi a disposizione, in classi formate da soli calciatori. Al termini degli impegni della mattina sui libri, inizia il pomeriggio in campo appena fuori dall’aula, agli ordini dell’allenatore Matteo De Biaggio che è anche il professore di educazione fisica.

In programma c'è l'idea di allargare l'iniziativa anche ai Giovanissimi Regionali (classe 2000) e poi alle scuole superiori. L’emblema di questa strategia, viene scritto, è Simone Scuffet , portiere nato nel 1996 a Udine in rampa di lancio tra le promesse del nostro calcio. Giaretta interviene anche su questo:

«E ne abbiamo altri due ancora più giovani che promettono bene. Il Friuli è una terra fortunata per i portieri».

 

Sezione: Notizie / Data: Sab 14 dicembre 2013 alle 15:00
Autore: Davide Alello
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