Tre gol, tre punti, +6 su Inter e Napoli: il sabato sera della Juventus è quello che ci si aspettava. I bianconeri chiudono 3-1 la sfida contro il Cagliari. Tanto, quasi tutto, succede nel primo tempo: bianconeri subito in vantaggio, poi Joao Pedro nella porta giusta e Bradaric in quella sbagliata firmano il 2-1 con cui Allegri va negli spogliatoio. Nella ripresa i bianconeri, che possono recriminare per un rigore non concesso, non si addormentano ma addormentano la partita: ritmo più basso, tanta gestione, Cagliari che gioca come sa ma non crea grossi grattacapi. Nel finale c'è anche gloria per Cuadrado, che firma il 3-1. Una vittoria meno rotonda rispetto a quella delle avversarie per la vetta, ma in pieno stile Juve: quadrata, precisa, con un calo di tensione nel primo tempo e una ripresa di grande attenzione.
DOUGLAS COSTA TORNA TITOLARE -
Seconda maglia da titolare in stagione per Douglas Costa, che soprattutto torna a esserlo dopo il "fattaccio" della gara contro il Sassuolo. Poche sorprese, anche considerato il brasiliano, alla lettura delle formazioni ufficiali: Allegri preferisce Bentancur a Cuadrado in mediana e fa riposare Alex Sandro in difesa, con De Sciglio dirottato sulla sinistra. In attacco, Cristiano Ronaldo e Dybala fanno reparto col brasiliano. Il Cagliari offre ancora meno spunti: Maran conferma in blocco l'undici che ha battuto nell'ultimo turno di campionato, con Castro a supporto di Joao Pedro e Pavoletti.
SUBITO DYBALA -
Alla Juve bastano un errore di Pisacane e 44 secondi per portarsi in vantaggio. Cancelo raccoglie un rinvio troppo corto del centrale rossoblù e serve Bentancur, che a sua volta offre il filtrante in profondità a Dybala. Controllo, dribbling sullo stesso Pisacane e su Ceppitelli, destro preciso, anche scivolando, alla sinistra di Cragno. Bisogna aspettare tre minuti perché il VAR convalidi la rete (Dybala è praticamente in linea con la difesa rossoblù, chiamata quasi impossibile senza l'aiuto della tecnologia), ma la Vecchia Signora può poi godersi l'1-0.
MEGLIO IL CAGLIARI -
Può iniziare la partita vera. Il vantaggio pesa più sulla Juve che sul Cagliari: come spesso le capita, la squadra di casa si siede sugli allori, mentre gli ospiti hanno organizzazione e pericolosità. Al quarto d'ora Joao Pedro protesta per un tocco di mano di Benatia, involontario. Due minuti dopo Pavoletti colpisce e Szczesny risponde presente: gran riflessi del polacco, l'occasione è lo sbocco naturale di una fase della gara in cui i ragazzi di Maran hanno preso il pallino di gioco e quelli di Allegri (infuriato, ça va sans dire) sonnecchiano.
PAREGGIO ILLUSORIO -
Il buon momento dei sardi viene certificato al 37': Srna crossa dalla destra, la palla viene deviata sul secondo palo dove c'è Joao Pedro. Il brasiliano rientra, salta Cancelo e batte Szczesny. È 1-1 ed è anche giusto, visto quanto fatto dal Cagliari. Peccato che bastino due minuti alla Juve per tornare avanti: Cristiano Ronaldo si prende la squadra sulle spalle, Douglas Costa arriva sul fondo a sinistra, crossa teso. Su Bradaric che, sfortunatissimo, devia alle spalle del suo portiere. È 2-1, e per la Juve ci sarebbe spazio anche per il terzo gol. Perché prima lo stesso Bradaric controlla in modo sospetto in area, poi CR7 fa tremare il palo alla destra di Cragno. È una Juve, in sostanza, che come spesso le accade si addormenta una volta trovato il vantaggio, ma almeno nel primo tempo riesce a svegliarsi in tempo per tornare negli spogliatoi col risultato dalla sua.
FUORI DOUGLAS, LA JUVE GESTISCE IL VANTAGGIO -
La notizia al rientro in campo è l'assenza di Douglas Costa, che Allegri sostituisce al Cuadrado. Il tecnico livornese sceglie la disciplina del colombiano al posto dell'anarchia del brasiliano, la Juve ne guadagna in concretezza ma perde qualcosa in termini di imprevedibilità. In sostanza, il 2-1 va bene alla Vecchia Signora e soprattutto al suo allenatore. Il Cagliari, a dirla tutta, pare aver subito la mazzata psicologica: nella prima parte del secondo tempo la squadra di Maran è meno propositiva rispetto alla prima frazione di gara, soprattutto meno convinta di potersela davvero giocare.
CHE BARBA, CHE NOIA -
L'obiettivo dei padroni di casa è chiaro: addormentare la partita. Allegri passa dal 4-4-2 spurio a quello puro, inserendo Alex Sandro come esterno di centrocampo al posto di Pjanic. Maran è soddisfatto del suo Cagliari ma comprensibilmente non preme sull'acceleratore. La partita si gioca a centrocampo, il copione è quello che ci si può immaginare: possesso della Juve, la squadra migliore di A in questo fondamentale, rossoblù che puntano sulle ripartenze senza disdegnare qualche virtuosismo coi soliti Barella e Castro. Di fatto, però, non succede davvero niente.
È QUASI TRIS, È QUASI PAREGGIO -
Nel finale la Juve decide che un terzo gol, in fin dei conti, non dispiacerebbe. I bianconeri alzano il ritmo, Cristiano Ronaldo sfiora due volte la rete ma Pisacane è bravo nel redimersi dall'errore iniziale. Allegri, nel frattempo, passa a un 3-5-2 con Cuadrado e Alex Sandro mezzali: l'arte di arrangiarsi, viste le defezioni a centrocampo. Alle occasioni bianconeri rispondono gli ospiti, vicinissimi al pareggio a cinque minuti dalla fine col solito Pavoletti.
È TRIS -
L'occasione del Cagliari sveglia la bestia Juve: ripartenza velocissima di Cristiano Ronaldo, generoso nel servire Cuadrado. A tu per tu con Cragno, il colombiano non sbaglia e sigla il 3-1. È l'ultimo squillo di una partita ben giocata da entrambe le squadre, ma che non sconvolge il pronostico. La Juve continua la sua corsa in vetta, il Cagliari ha comunque tante certezze nella corsa alla salvezza.
Il tabellino
JUVENTUS-CAGLIARI 3-1 (1' Dybala, 39' aut. Bradaric, 87' Cuadrado; 37' Joao Pedro)
Ammoniti: 75' Matuidi nella Juventus. 32' Bradaric, 49' Pavoletti, 63' Pisacane nel Cagliari.
Juventus (4-3-3): Szczesny; Cancelo, Bonucci, Benatia, De Sciglio; Bentancur, Pjanic (dal 70' Alex Sandro), Matuidi (dall'82' Barzagli); Douglas Costa (dal 46' Cuadrado), Dybala, Cristiano Ronaldo. Allenatore: Massimiliano Allegri.
Cagliari (4-3-1-2): Cragno; Srna, Pisacane, Ceppitelli, Padoin (dall'80' Sau); Ionita (dal 67' Faragò), Bradaric (dal 57' Cigarini), Barella; Castro; Pavoletti, Joao Pedro. Allenatore: Rolando Maran.
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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