Non tutte le rivoluzione hanno successo. Lo insegna la storia, lo ribadisce spesso anche il calcio. Sì, intorno alle 18:30 di un anonimo giovedì di dicembre, Zdenek Zemanera venuto meno al mitico credo offensivista e contro la capolista Juventus partiva iper-coperto: 4 centrali di ruolo, due difensori piazzati a centrocampo e un’unica punta. Un piano talmente cervellotico da lasciare probabilmente spiazzati gli stessi giocatori che, in campo, fin da subito, ci hanno capito davvero poco. La Juventus di Allegri ha coSì ripreso con estrema facilità una corsa che dopo tre pareggi consecutivi tra campionato e coppa aveva lanciato – (seppur in maniera molto flebile) – un segnale di allarme. Spia però immediatamente spenta. La Juventus chiude infatti il suo 2014 da record in vetta alla Serie A. E nel 2015, per le altre, la sfida sarà provare a spostarla.

Che il piano tattico di Zeman sia destinato a fallire lo si intuisce quasi da subito. L’idea del boemo di provare a intasare gli spazi e coprire gli esterni con una scelta di 4 centrali protetti a loro volta da un centrocampo accorto, naufraga di fatto già dopo 3 minuti. Alla Juve basta infatti un buon cross di Marchisio spizzato da Llorente per testare i riflessi di Cragno e, dagli sviluppi del corner, la difensa del Cagliari è tanto intasata quanto immobile e dopo il tocco di Chiellini respinto dal portiere il più lesto è Tevez. I 3 punti sono in banca già lì, e il gol di Vidal – splendido piattone di prima dopo una corta respinta di Ceppitelli – permette alla Juve di godersi il resto della serata e spostare la testa già a Doha. I bianconeri infatti giocano col ritmo a piacere e dalle parti di Buffon non arriva praticamente nessuno. Una musica che non cambia nemmeno nella ripresa. Anzi, si fa ancor più chiara. Alla prima vera occasione della ripresa Pirlo mette in porta Llorente che lavorando di fisico su Ceppitelli infila il rivedibile Cragno per il 3-0. L’accademia prosegue così anche per tutto il secondo tempo, e nemmeno il gol del Cagliari con Rossettini spaventa una Juve padrona del gioco. Pereyra, Tevez, Marchisio e Morata non sfruttano altre occasioni. Ma la testa, forse, era già a Doha

Sezione: Notizie / Data: Ven 19 dicembre 2014 alle 08:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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