Ken Sema ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni del "Gazzettino". Ecco le sue parole, riportate dal sito ufficiale dell'Udinese.
«È stato un periodo molto particolare. Non era mai capitato penso a nessuno di dover restare così tanto tempo chiuso in casa. Non mi è stato possibile lasciare il Paese e andare dalla mia famiglia e per questo è stato un momento complicato».
Hai lavorato tanto anche in giardino. Com’è stato?
«Ho ottimizzato gli spazi nella casa di Udine per fare più allenamenti diversi possibile. Alla fine ho guardato film, mi sono allenato e sono stato con la mia fidanzata».
In Svezia come hanno vissuto la pandemia?
«Lì non c’è mai stato un vero e proprio lockdown. Per fortuna l’hanno vissuta in maniera più morbida e senza tutte le restrizioni che ci sono state in Italia».
Com’è stato tornare sul campo col gruppo?
«È stato grandioso, perché finalmente siamo tornati ad allenarci al 100% insieme ai compagni, tornando ad assaporare i bei momenti vissuti prima della sospensione del campionato. Sono davvero felice».
Che tipo di campionato sarà alla ripresa?
«Ci saranno tantissime partite in tempi compressi e non ci sarà tanto tempo per riposare. Per questo dovremo essere estremamente preparati e spero che l’Udinese faccia un ottimo finale di stagione».
Cambierà il metodo di lavoro?
«La preparazione alle partite sarà la stessa. Quello che cambierà molto sarà il minor tempo di riposo, oltre all’assenza dei tifosi. Dobbiamo affrontare al meglio questo tipo di difficoltà».
A proposito, che ricordi di quell’Udinese-Fiorentina?
«Fu una partita molto strana per l’assenza dei tifosi, a cui dovremo abituarci, concentrandoci sul lavoro e sui nostri obiettivi».
Tu hai fatto un torneo Olimpico in agosto con tante partite ravvicinate e temperature calde...
«Sarà simile, ma questo finale di campionato sarà qualcosa di nuovo, e lo sarà per tutti».
La corsa per la salvezza sarà dura?
«Certo, perché in Italia il livello è alto, ma arriveremo carichi e preparati. Sono fiducioso che completeremo alla grande la stagione, siamo pronti».
Sarà particolarmente importante la prima contro il Torino?
«Sì, ma non tanto per l’avversario, quanto per noi. Ci tufferemo in questa nuova situazione pensando a vincere più partite possibili».
Ti piace Udine?
«Molto e sono felice qui. Mi piace giocare in Italia, nell’Udinese e sviluppare le mie qualità».
Sei in prestito,ma ti vedi qui anche in futuro?
«Al momento sono felicissimo qui, ma non posso dire ora dove sarò la prossima stagione. Sono molto contento della stagione fatta finora, ma questo è il momento di pensare alle prossime partite, poi decideremo con la società il da farsi».
Cosa fai nel tempo libero?
«Mi piace trascorrere tempo con la mia fidanzata e con la mia famiglia, andare al ristorante e girare posti nuovi. Qui in Italia ho visto Venezia, Milano e altri bei posti».
Cibo italiano preferito?
«Risotto, senza dubbio. Come l’ho mangiato in Italia, mai da nessun’altra parte».
Sei uno dei giocatori più utilizzati. Te lo aspettavi?
«Sapevo che se avessi lavorato duro avrei trovato spazio. Il campionato in Italia è difficile, ma ho sempre creduto nelle mie qualità».
Che emozione è stata segnare il primo gol in A, a Genova?
«Bellissima, ma soprattutto per il risultato di squadra più che per la gioia personale. Era una partita fondamentale per noi: per questo è stato ancora più bello».
È giusto dire che le tue doti principali sono in fase offensiva?
«Beh, sì, perché non sono un giocatore difensivo; sono più bravo a spingere e a cercare di saltare l’uomo. Mi piace cercare il gol e fare assist».
In cosa devi migliorare?
«Certamente la fase difensiva, ma il mio pensiero è che si possa e si debba sempre cercare di migliorare in tutto».
Che tipo di allenatore è Gotti?
«È un allenatore che sa darti tanta fiducia, a cui piace tanto concepire la squadra come una singola unità; sa anche darti lo stimolo di migliorarti giorno dopo giorno. Inoltre parla molto con noi giocatori e questo mi piace tanto».
Che differenze con Tudor?
«Con Tudor ero all’inizio della mia avventura e ho sempre fatto parecchia fatica a comprenderlo, vista la differenza di lingua, perché lui parlava quasi solo italiano. Come allenatore, aveva un approccio molto più aggressivo».
Dei tuoi compagni, con chi trascorri più tempo?
«In particolare con Stryger Larsen e Teodorczyk. Sono buoni amici; ci troviamo bene insieme e parlare inglese ci aiuta».
De Paul e Musso accostati alle big. Ci pensi anche tu?
«Per ora penso solo a dare il massimo per l’Udinese, ma coltivo sempre il sogno di giocare in uno dei top club europei».
Il giocatore più forte affrontato?
«Il più forte è Eden Hazard, il più grande è Zlatan Ibrahimovic: per me è il miglior giocatore del mondo e in Svezia è il numero uno assoluto».
Il più forte con cui hai giocato? «Roberto Pereyra».
Pensieri per il prossimo futuro?
«Voglio chiudere in bellezza, e penso di poterlo fare, perché mi sento bene. Qui ho trovato un grande ambiente, belle persone, una splendida città. Voglio continuare a divertirmi anche in questo finale di stagione».
Poi obiettivo Europeo 2021?
«Assolutamente. Ma per farlo devo continuare a fare bene. Sarebbe un sogno indossare la maglia della Svezia al prossimo Europeo».
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