L'ex stella dell'Udinese, Marcio Amoroso, ha le idee ben chiare su come rafforzare l'Udinese del futuro. Il campione brasilano , al Messaggero Veneto, ha rilasciato una lunga serie di consigli per trasformare i bianconeri in una squadra di primo livello: "Servono cinque giocatori titolari per rivedere l’Udinese competitiva"

Marcio, si metta nei panni di Stramaccioni: possono bastare tre nuovi acquisti per rendere competitiva l’Udinese della prossima stagione?

"Se per dare un giudizio mi devo soffermare sulla partita di domenica dico di no. Ne servono cinque e tutti giocatori pronti per fare i titolari non giovani da far crescere in prospettiva. Io ho visto tre volte l’Udinese dal vivo: in coppa Italia con la Ternana, e in campionato con Empoli e Sampdoria e la sensazione che ne ho ricavato è sempre stata più o meno la stessa".

E cioè?

"Quella di una squadra che necessità di giocatori di qualità in mezzo al campo".

Guilherme non la convince, vero?

"Secondo me non può giocare nel ruolo in cui è stato impiegato domenica. In Italia può fare solo il trequartista e quindi muoversi dalla metacampo in avanti facendo un po’ quello che faceva Rosicky nel Borussia Dortmund ai miei tempi. In Brasile agiva da centrocampista offensivo. Mi dicono che Allan verrà ceduto e quindi serve una mezzala. Poi anche un’alternativa a Pinzi davanti alla difesa: Giampiero non è più un ragazzino e dietro di lui serve un’alternativa all’altezza".

In difesa cosa serve?

"Si tratta sempre di capire se il tecnico sceglierà il sistema a quattro o quello a tre. Secondo me serve un difensore veloce da affiancare a Danilo. Domizzi rimane una garanzia, ma uno bravo là dietro serve. Piris mi è piaciuto, ma in quel ruolo serve un mancino naturale così il paraguaiano può andare a destra".

E siamo all’attacco. Tutto ruota attorno alla decisione di Di Natale.

"Se Totò, come credo, giocherà ancora un anno, servirà affiancargli un attaccante veloce che abbia caratteristiche diverse dalle sue e da quelle di Thereau. A Di Natale, ormai non si può chiedere il movimento di una volta, ha bisogno di giocare vicino a qualcuno che con la sua velocità gli aprà quegli spazi che poi lui sa sfruttare. Théréau? Il giocatore non si discute, però gioca troppo lontano dalla porta secondo me".

Lei a fine carriera giocò nel Malaga dove c’era un giovane di nome Geijo...

"Sì è vero, lui faceva la quarta punta. Poi ho perso le sue tracce e l’ho ritrovato al Granada. Il calcio italiano è difficile, onestamente l’ho visto un po’ in difficoltà l’altro giorno".

Che giocatore consiglia a Gino Pozzo per l’attacco?

"Agire al fianco di Totò non è semplice, ma se una punta è sveglia, può trarre grossi vantaggi dal fatto di giocare al fianco di Di Natale. Lui è l’osservato speciale e chi fa coppia con lui se è intelligente può godere della libertà necessaria per segnare parecchio".

Marcio, l’Udinese in Brasile negli ultimi anni, fatta eccezione per Danilo e Allan, non ha pescato bene.

"Per i sudamericani è difficile adattarsi in fretta al vostro calcio. Tra i giovani che ci sono all’Udinese io punto su Evangelista. Il ruolo? Secondo me è un trequartista molto più offensivo di Guilherme".

Un giocatore che vedrebbe bene nell’Udinese?

"Ho sentito parlare di un interesse per Mauri del Parma. Ecco, quello potrebbe essere un acquisto importante".

É così difficile trovare un regista classico dai piedi buoni?

"Sì, ce ne sono sempre meno in giro. E chi li ha se li tiene ben stretti".

E su Stramaccioni cosa ci può dire?

"É giovane. É vero che ha vissuto un’esperienza importante all’Inter, ma non facile arrivare in un club come l’Udinese e fare subito bene. Vale lo stesso discorso per i giocatori: bisogna dargli tempo".

Sezione: Notizie / Data: Mar 12 maggio 2015 alle 12:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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