"La prima qualità che colpisce di Scuffet è la grande serenità. Si è assolutamente calato in una realtà, quella della serie A, completamente diversa dal calcio giovanile senza accusare il minimo contraccolpo". Il giudizio è di Luca Marchegiani, uno che il ruolo di portiere l’ha ricoperto per tanti anni ai massimi livelli, in serie A e in Nazionale. Marchegiani sabato era allo stadio Friuli dove ha commentato per Sky la sfida con il Milan. Inevitabile parlare con lui del ragazzo di Remanzacco che sta stupendo il Friuli e l’Italia intera.

Marchegiani, quello di portiere è un ruolo particolare: più che l’aspetto tecnico conta quello mentale. Concorda?
"Sì, e infatti Scuffet colpisce proprio per come gestisce le varie situazioni contro avversari forti e in gare complicate come quella con il Milan. All’inizio ha sbagliato un’uscita alta ma non si è fatto condizionare e ha fatto ottimi interventi. Significa che il ragazzo è solido".

Una partita fatta bene può essere un caso, qui cominciano ad essere tante...
"E più si va avanti e più sarà difficile per lui perchè si pretenderà sempre il massimo. Ma lui ha una tranquillità di fondo che lo aiuta".

Le partite da titolare ormai sono otto: sei in campionato e due in coppa Italia.
"Non so cosa intenda fare Guidolin, se farlo giocare fino alla fine o magari ridare spazio a Brkic. Di certo la prossima scelta importante su Scuffet riguarderà la prossima stagione: farlo partire titolare o meno. Quello che è certo è che il ragazzo ha dimostrato di saperci stare bene in serie A e che potrebbe diventare il portiere dell’Udinese dei prossimi anni.

C’è stata una crisi del ruolo in Italia, adesso siamo in difficoltà con i difensori, mentre i portieri bravi sono tornati.
"C’è stata una parentesi in cui si puntava molto sugli stranieri. Da cinque anni gli estremi difensori nostrani sono rispuntati anche perchè si sta puntando di più sui giovani".

E pensare che una volta il portiere doveva per forza di cose essere esperto...
"Perchè quando sbaglia lui è gol. Ma se uno è bravo deve giocare indipendentemente dalla carta d’identità".

Scuffet le ricorda qualcuno del passato?
"No. Direi che ha una sua fisionomia e che è completo".

Poter crescere in un ambiente come quello di Udine lo può aiutare?
"Sicuramente in Friuli le pressioni sono minori, ma poi quando vai a giocare a San Siro sei solo tra i pali".

Ora lo attende lo stage con Prandelli. Un consiglio?
"Di godersela. E comunque lui alla nazionale è abituato e questa chiamata non lo destabilizzerà. Deve stare tranquillo, è il portiere dell’Under 19, faccia con calma tutta la trafila, poi se lo meriterà arriverà il suo momento anche nella nazionale A".

Sezione: Notizie / Data: Mar 11 marzo 2014 alle 11:45 / Fonte: Messaggero Veneto
Autore: Francesco Digilio / Twitter: @@FDigilio
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