Anche domenica pomeriggio l'Udinese ha esibito un gioco tutt'altro che scintillante. Al fischio finale del match con il Cagliari di memorabile c'erano solo i tre punti, utili a piantare la bandiera all’ottavo posto: per una squadra che non ha raccolto nulla in tre trasferte è comunque un risultato importante, che garantisce una certa tranquillità in vista dei due difficili appuntamenti (contro Milan e Roma) in arrivo alla ripresa del campionato, ma Guidolin vuole di più.

Come evidenzia il Messaggero Veneto, le sicurezze bianconere dello scorso anno non fanno più parte del presente: mancano ritmo e anche coraggio nel tentare la giocata complicata. Il tecnico veneto chiede ai suoi un atteggiamento aggressivo per poi ritrovare anche il resto del bagaglio: basterà? Contro i sardi, con Pinzi e Lazzari ai fianchi di Allan (seppur solo nell’assetto del primo minuto), l’Udinese si è dimostrata più solida. Il numero 66, in particolare, è preziosissimo con la sua malizia, quel modo di interpretare il gioco all’italiana che troppo spesso manca alla “babele” bianconera, inesperta e internazionale.

Decisivi, però, sono stati le modifiche tattiche di Guidolin (passato dal 3-5-1-1 al 4-2-3-1 in corso d'opera) e - per l'ennesima volta - le soluzioni su calcio da fermo, che in questo periodo stanno salvando l’Udinese. Contro il Genoa il gol vittoria è nato da una punizione di Totò che domenica, nella ripresa, ha fatto il bis dopo aver creato i presupposti per il vantaggio di Danilo. In precedenza, con il Parma, un altro difensore, Heurtaux, aveva segnato dopo un calcio d’angolo. Lì ci siamo, adesso bisogna soltanto ritrovare la cavalleria. E Muriel, ieri rimasto sullo scaffale della gioielleria bianconera dopo l’ennesimo acciacco.

Sezione: Notizie / Data: Mar 08 ottobre 2013 alle 15:30
Autore: Pier Francesco Caracciolo
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