Nella giornata di ieri prima, durante e dopo l'assemblea di Lega Pro si è parlato molto anche della possibile (probabile) introduzione delle Squadre B, o seconde squadre, nell'organico della prossima Serie C. Anche il presidente Gabriele Gravina nella sua conferenza stampa finale si è soffermato su questo argomento: “Nei confronti delle seconde squadre verso le quali c'è un orientamento positivo da parte dell'assemblea, ma non piace questa accelerazione per la stagione 2018/19 visto che vanno riscritte le regole ed è giusto che entro il 30 giugno si conoscano quelle per la prossima stagione. Inoltre questa introduzione richiede un voto senza il quale si parla del nulla. Deve esserci il riconoscimento del lavoro che svolgiamo da parte di chi, da un lato ritiene inutile la Lega Pro, ma dall'altro manda 760 giocatori a formarsi da noi. Questa formazione viene sostenuta a livello di costi dalla Lega Pro, con la Lega A che ci rimborsa 18 mesi dopo. E questo mi pare anacronistico. - ha concluso Gravina - Non so se arriveremo alle 60 squadre, ma di certo chi si iscriverà dovrà rispettare norme molto stringenti e severe. Se ci sarà vuoto d'organico credo che il Commissario inserirà alcune secondo squadre”. Questa la posizione di altri dirigenti di Lega Pro sentiti da Tuttomercatoweb.com nella giornata di ieri. Il direttore sportivo del Bisceglie Paolo Tavano: “Ci adegueremo alle direttive e affronteremo qualsiasi problema. Sia con le Squadre B sia senza non muteremo la nostra mentalità che è legata al lancio di giovani e alla valorizzazione del calcio a Bisceglie. Vogliamo tenerci stretta questa Serie C”.

Il presidente del Pontedera Paolo Boschi: “Le squadre B sembrano una cosa semplice, ma non lo sono. Da quello che abbiamo capito dovrebbero esserci già dall'anno prossimo, ma mi pare molto complesso possa accadere nell'arco di questi tre o quattro mesi. In Italia ci si inventa sempre qualcosa, senza pensare che bisogna stabilire delle regole precise, mi sembra si sia perso questo l'orizzonte. Bisogna stabilire le norme tutti insieme, la Lega Pro deve essere unita in tal senso, dobbiamo scrivere regole chiare. Per esempio le squadre B possono vincere il campionato? Possono retrocedere? Perché altrimenti si rischia di fare caos sopratutto nel finale di stagione. Dobbiamo fare le cose fatte per bene". L'amministratore delegato del Catania Pietro Lo Monaco: “A chi servirebbero? Oggi si permette alle società di C di avere tanti giocatori di A valorizzati. Con le seconde squadre li avrebbero? Fermo restando che io sono del parere che parlare di settore giovanile è una falsa speranza. I soldi buttiamoli nelle strutture e nei settore giovanili”. Il direttore generale della Carrarese Gianluca Berti: “Potrebbero essere interessanti, anche se si levano giovani alla Serie C, che campa con questo tipo di giocatori. E anche tanti altri calciatori saranno penalizzati. Per questo bisogna cercare una soluzione molto accurata che possa permettere a tutti di crescere”.

Sezione: Notizie / Data: Mar 08 maggio 2018 alle 18:00
Autore: Davide Marchiol
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