Finisce la prima frazione di gioco contro la Spal del “tarcentino” Felipe. L'Udinese capitalizza la propria superiorità tecnica e tattica con una sola rete e due sole azioni da gol. Va benissimo perché il vantaggio è più che meritato. Ma un gol non basta e i nostri non mostrano quella cattiveria, quegli occhi della tigre che servono per chiudere la partita.

1) CHI BEN INIZIA l'Udinese non pare essere stata in ferie. La squadra è quadrata, ben sistemata in campo e nei primi minuti fa subito sentire la sua voglia di vincere alla Spal. C'è molta velocità d'esecuzione là davanti e spesso anche pressing alto. E' bello vedere i bianconeri che non partono con il freno a mano tirato

2) SAMIR non ho fatto in tempo a finire di scrivere la prima impressione che su un calcio d'angolo andiamo in gol con il difensore brasiliano. Il confronto fra i mezzi delle due squadre è impari e si vede. Ora bisogna rimanere lì con la testa e non esaltarsi. La partita si è messa sui binari giusti per il nostro tipo di gioco.

3) LA FORTUNA l'Udinese ultimamente ha anche una certa fortuna, specie sotto porta. Ma sto pensando all'andata. Regalammo due gol su tre, almeno... mai detto popolare fu più vero: la fortuna aiuta gli audaci, e questa Udinese è molto audace. Unica pecca è il centro del campo dove Balic pare fare un po' di fatica, sia in fase difensiva, sia quando i compagni si muovono in avanti con una velocità che lui ha nei piedi ma non sempre usa.

4) SKY mi risparmia il commento tecnico. Ci fossero Adani, Marcheggiani o Bergomi, sarebbe un piacere ascoltarli. Ma stante gli ultimi commentatori, preferisco la sola voce narrante. Intanto siamo arrivati alla mezzora e pare i nostri si siano un po' addormentati. Non siamo mai stati una squadra che sa gestire i risultati, e l'atteggiamento è pericoloso.

5) EGOISMO ed eccolo lì, in agguato, il peggior difetto dell'inesperienza e della giovane età. Fare azioni in contropiede, ma anche giostrate, è per noi abbastanza facile, ma molto spesso i nostri non passano la palla quando potrebbero fornire l'assist vincente. Invece si vedono tiri da “viva il parroco” sia da Balic che da Barak. Meglio De Paul che cerca spesso Lasagna, ma l'argentino forse è quello che ha patito di più, a livello atletico, la pausa invernale.

Sezione: Notizie / Data: Dom 21 gennaio 2018 alle 15:45
Autore: Giacomo Treppo
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