Si avvicina la sfida tutta bianconera di domenica tra Juventus e Udinese. Ai microfoni di Tuttojuve.com ha parlatoVincenzo Iaquinta, ex giocatore di entrambe le squadre.

Quale tipo di partita dovremo aspettarci domenica?

"Ci sono tutte le premesse per una gara intensa e combattuta. Le due squadre arrivano cariche dopo la vittoria in Champions e il primo posto in Classifica per la Juventus e dopo la conquista dei 3 punti contro la Fiorentina per l’Udinese. Per i friulani sarà dura perché battere la Juve in casa è sempre molto difficile, ma gli uomini di Guidolin non sono gli ultimi arrivati, sarà difficile per tutti e due".

Sarà la sfida tra due giocatori che stanno facendo molto bene: Llorente e Di Natale, da attaccante come giudica il loro rendimento?

"Con Totò ho giocato insieme 4 anni e come lui non c’è nessuno, lo dicono i numeri e le sue prodezze. Ha fatto tantissimi gol e ha dimostrato di essere un grande giocatore. Di Natale ha scelto di legarsi a Udine nonostante offerte di altri grandi club e con la squadra del presidente Pozzo ha legato molto bene, sarebbe difficile pensarlo lontano da questa realtà. Per il mondiale credo che Prandelli saprà fare le giuste valutazioni, spero per Totò che ci arrivi al massimo della forma. Llorente ha fatto fatica all’inizio, ma è normale perché il salto dal campionato spagnolo a quello italiano non è mai soft. Adesso sta ritrovando la condizione e i risultati si vedono. Con il mister Conte sicuramente lavora duro perché è una caratteristica dell’allenatore, con lui gli allenamenti non sono mai leggeri, ma alla fine tutti i giocatori ne raccolgono i frutti…"

Cosa la impressiona della Juventus oggi?

"Mi ha colpito l’unità della squadra voluta da Conte, nella Juventus infatti non c’è un unico leader dal quale dipende il club. Tra i giocatori mi ha colpito Pogba per la tecnica e l’abilità, non comuni per ragazzi così giovani. Vidal è stato un ottimo acquisto, sicuramente uno dei più forti in Europa nel suo ruolo. Mi spiace solo per Marchisio, ma sono sicuro che tornerà al meglio. Certo bisogna fare delle scelte tecniche perché in campo si va in 11 e qualcuno può non essere titolare, ma una grande squadra deve avere anche una bella panchina".

Lei passò dall’Udinese alla Juventus, quali furono i cambiamenti più rilevanti in quel periodo ?

"A Udine arrivai poco più che ventenne e feci fatica nei primi due anni, poi fu mister Spalletti a farmi esplodere esaltando le mie qualità tecniche, lui mi offrì un ottimo trampolino di lancio. Alla Juventus sono stato bene e ho bei ricordi, come prestazioni non ho reso come volevo per colpa di molti infortuni. Indossare la maglia di una grande squadra come la Juventus non è mai facile, è più “pesante” rispetto alle altre, perché hai maggiore pressione e responsabilità".

Quale ricordo ha del presidente Pozzo?

"Il presidente e la sua famiglia sono persone straordinarie sia a livello umano che professionale. Con loro sono stato sempre bene. Il lavoro che svolgono a Udine è un esempio per tutti, cercare giovani talenti in giro per il mondo e formarli per il Campionato, fino ad ora ci sono riusciti alla grande".

Lei come sta adesso? E’ pronto per tornare a giocare in Serie A?

"Negli ultimi tempi ho seguito un lavoro di recupero e potenziamento fisico, sto ultimando questa preparazione e poi sarò pronto per tornare a giocare. Io mi sento bene e penso di poter giocare ancora qualche anno. Per il mercato sto valutando con Andrea D’Amico le varie possibilità".

Sezione: Notizie / Data: Ven 29 novembre 2013 alle 15:30 / Fonte: tuttojuve.com
Autore: Redazione TuttoUdinese
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