Non è la partita chiave per la salvezza, il San Paolo non è lo stadio in cui si è chiamati a fare punti. Sarà comunque una gara in cui l’Udinese dovrà fare meglio rispetto a quanto prodotto a Torino contro la Juve dove i friulani si sono presentati con un atteggiamento arrendevole, rinunciatario, passivo. Il calendario è difficile, l’infermeria è piena e la situazione è complicata. Davide Nicola lo sa e pone l’accento sugli errori commessi contro la Juve che oggi, di fronte a un avversario dalla caratura simile, non potranno essere ripetuti. «Le prime tre reti subite allo Stadium sono state frutto di letture sbagliate da parte nostra, non siamo riusciti a essere compatti e aggressivi come volevamo». Nella già lunga lista di assenti rischia di aggiungersi De Maio. In caso di forfeit del difensore francese, con ogni probabilità sarà Rolando Mandragora ad arretrare il suo raggio d’azione agendo da terzo centrale nel 3­5­2. Il centrocampista napoletano era già stato provato in quel ruolo in amichevole e aveva giocato qualche gara da difensore a Pescara e a Crotone.

Se invece De Maio dovesse recuperare, l’Udinese dovrebbe cambiare assetto di gioco e schierarsi con il 4­5­1 provato in settimana. «Abbiamo sperimentato nuove soluzioni, alcune mi sono piaciute. Il modulo durante la gara cambia spesso e avendo tante defezioni, siamo costretti a provare delle modifiche». Tra le defezioni di cui Nicola ha parlato, la notizia peggiore è quella che riguarda Barak. L’allenatore ha annunciato che la stagione del ceco è finita con largo anticipo. Il suo infortunio ha assunto i contorni del mistero, una protusione discale che continua a non dargli tregua. Il problema era sorto in occasione della gara contro il Milan a novembre, Barak ha giocato pochi minuti contro la Spal a Santo Stefano e poi non ha più visto il campo.

Sezione: Notizie / Data: Dom 17 marzo 2019 alle 10:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @Sbentivogli10
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