«De Paul? Oggi molto molto bene». Davide Nicola ha spiazzato tutti domenica pomeriggio giudicando positiva la prestazione di Rodrigo De Paul. L’argentino, per l’ennesima volta negli ultimi due mesi, non ha incantato, anzi. Al di là della clamorosa occasione fallita al 12’ e che avrebbe potuto far prendere una piega diversa alla partita, Il dieci bianconero continua a non convincere per l’interpretazione che dà alle partite. Mezzala o seconda punta? Il dilemma non è stato ancora risolto anche se la sensazione è che Nicola non se la senta di arretrarlo nel centrocampo a cinque perché la squadra non riesce a supportarlo. A Marassi contro la Samp è stata tutta la squadra a sbagliare partita, ma De Paul è stato un po’ l’emblema di quella partitaccia.

MERCATO De Paul nei primi due anni a Udine non aveva convinto. L ’argentino si era acceso all’inizio di questo campionato sotto la guida di Julio Velazquez: cinque gol nelle prime dieci giornate (4 nelle prime 5) tutte reti che hanno portato punti. Impossibile pensare che mantenesse una simile media, ma era altrettanto impensabile che da dicembre Rodrigo spegnesse la luce. Non solo: fa specie che la partita più convincente, quella con il Cagliari, l’Udinese l’abbia giocata con lui squalificato. E chi pensa male sottolinea che il suo rendimento è andato calando in coincidenza delle voci di mercato che lo danno già promesso in matrimonio all’Inter. Nicola lo difende, ma a vedere lo sviluppo della manovra dell’Udinese si scopre quanto De Paul la condizioni. I compagni tendono a non prendere mai un’iniziativa personale, preferiscono scaricare il pallone su di lui. Risultato? Tanti tocchi inutili, quando servirebbe giocare di prima. Domenica al momento del cambio lo stadio si è diviso tra fischi e applausi. Se non è un problema, chiamiamolo problemino.

Sezione: Notizie / Data: Mer 06 febbraio 2019 alle 10:00 / Fonte: Gazzetta dello Sport
Autore: Stefano Bentivogli / Twitter: @Sbentivogli10
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