Fuori per infortunio, Maurizio Domizzi si sente ancora al centro del progetto dell'Udinese e pronto per regalare nuove emozioni ai suoi tifosi con i quali da sempre c'è un legame fantastico.  "Fa piacere ritornare 'in clima', - ha spiegato Domizzi  a Telefriuli- anche se non direttamente in campo. Obiettivamente il contatto con la gente mi era mancato, perchè quando si è lontani da tutto per così tanto tempo perdi un po' di vicinanza, di contatto. Il rientro? E' difficile è fare una previsione esatta, perchè stiamo andando avanti di settimana in settimana. Non abbiamo una tabella da rispettare con dei tempi, bisogna che il fastidio che ho mi passi definitivamente, dopo di che posso tornare a caricare al 100%. Noi abbiamo in mente una speranza che è quella di essere a disposizione per dopo la sosta: questo è il nostro obiettivo, ma non si possono fare previsioni. Vederla da fuori è più difficile emotivamente perchè non hai modo di sfogarti e quindi sei più coinvolto e quindi capisco anche più la gente che è più facile andare a vedere degli aspetti della squadra o del gioco che possono andare male. Ma credo non sia una cosa degli ultimi mesi, piuttosto una costante che ci siamo portati dietro (anche se a fasi alterne) un po' tutto l'anno".

Adesso la maggiore tranquillità diventa più un pro e un contro? "Non credo ci possa essere rilassatezza. Tutti sappiamo che le partite finali sono quelle più importanti e inconsciamente sai che possono lasciare il segno. Rilassatezza ci può essere all'ultima o alle ultime due partite, non quando ne mancano dieci. Speriamo che tutto questo si trasformi in vantaggio per far divertire di più la gente. Soprattutto di divertirci un po' di più anche noi: i primi a non essere contenti quando non giochiamo bene siamo noi".

Wague sarà il difensore del futuro per l'Udinese? "Mi ha colpito fino ad un certo punto come tanti altri in passato che ho visto qui: giocatori che il giorno prima non sembravano assolutamente pronti ad affrontare una partita in serie A poi messi in campo il giorno dopo si sono dimostrati all'altezza. Ne ho visti diversi qui all'Udinese. Per questo bisogna sempre, nel bene e nel male, aspettare la prova della domenica".

Di tutte le stagioni che hai vissuto, questa è quella che ha meno qualità: "Sì. Obiettivamente, qualitativamente credo di sì. Non c'è da vergognarsi a dirlo perchè fa parte delle caratteristiche con cui è stata costruita la rosa e credo che poi anche i numeri, come parco attaccanti, come giocatori offensivi, lo dicano. A volte si fanno campionati migliori con giocatori che han meno qualità, ma se la domanda è riferita a quello credo di sì".

 

Sezione: Notizie / Data: Gio 19 marzo 2015 alle 11:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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