Dieci anni fa erano già sulle cresta dell'onda. Dieci anni fa erano già una certezza per il calcio italiano: punti fermi da sfruttare per il presente perché allora Francesco Totti, Luca Toni e Antonio Di Natale erano molto più vicini ai 30 che ai 20 anni. Segnavano con regolarità e nessuno, allora, si sarebbe immaginato che un decennio dopo ci sarebbero stati ancora loro al centro delle cronache calcistiche.
Invece, dieci anni più avanti nulla è cambiato, costantemente sulle prime pagine dei giornali. Agevolati da un movimento poco propenso al ricambio generazionale e da qualità sopraffine che non vengono meno col passare degli anni.
Quella di ieri è stata la domenica di Toni, 38 anni tra poco più di due mesi. La scorso anno il bomber emiliano ha portato l'Hellas a un passo dalla qualificazione in Europa League e chiuso la stagione con venti reti. Quest'anno viaggia con una media leggermente inferiore, ma con 13 gol realizzati in 27 giornate sta salvando il Verona e si sta imponendo alle cronache come il miglior bomber italiano del nostro campionato.
Ieri di fatto ha steso da solo il Napoli e a fine gara tutti gli hanno pubblicamente chiesto di restare un altro anno. "E' un fuoriclasse, deve restare con noi anche la prossima stagione", il coro univoco emerso dalle interviste del Bentegodi.

Una richiesta esplicita, più che l'omaggio a un campione la certezza che senza i suoi gol (13 sui 33 complessivi del'Hellas, ndr) adesso il Verona sarebbe in fondo alla classifica a battagliare con Cesena, Cagliari e Atalanta.
Richiesta praticamente identica arriva ogni anno dal Friuli per Antonio Di Natale, anche lui 37enne. Contro il Torino il capitano dell'Udinese ha interrotto una preoccupante spirale negativa di risultati e per il nono anno consecutivo ha raggiunto la doppia cifra nella classifica cannonieri. Passano gli anni ma Di Natale resta il cuore pulsante di un'Udinese che del suo centravanti di riferimento non può e non vuole farne a meno, elemento troppo prezioso per privarsene a cuor leggero soprattutto in una stagione come questa nella quale la squadra è incorsa in qualche difficoltà di troppo.
Chiusura inevitabile su Francesco Totti, attaccante della Roma chiamato stasera a guidare il reparto avanzato giallorosso contro la Sampdoria. Lui 38 anni li ha già compiuti e rispetto a Di Natale e Toni ha segnato qualche gol in meno. Qualcuno, ma nemmeno troppi: cinque in campionato e due in Champions. Sette reti per un giocatore che ha già abbondantemente superato i minuti collezionati nella passata stagione, che dovrebbe essere gestito con maggiore oculatezza col passare degli anni e che invece è sempre più al centro del tridente di Garcia. Una scelta necessaria, visto che Doumbia a quasi due mesi dal suo acquisto è ancora un turista dalle parti di Trigoria.

Sezione: Notizie / Data: Mar 17 marzo 2015 alle 10:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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