Non è ancora certa la sua presenza domani al Barbera, ma Totò Di Natale è sempre pronto a festeggiare le 400 partite in serie A, i 200 gol nella massima serie e i 300 in carriera. La Gazzetta dello sport oggi in edicola gli rende omaggio nell'inserto ' Sportweek' con una lunga e bella intervista. Eccone alcuni stralci:

Come celebrerà i 200 gol? "Con una festa alla quale, oltre alla famiglia, inviterò tutti i compagni e gli allenatori di ieri e di oggi".

Quando dopo la sconfitta dello scorso gennaio con il Verona annunciò di voler lasciare, cosa le ha fatto cambiare idea? "Se ho fatto un passo indietro è merito anche del presidente Pozzo: mi ha fatto sentire importante, mi ha parlato dello stadio nuovo e so che qui posso avere un futuro anche fuori dal campo".

La scelta di quando smettere dipenderà da ciò che farà Totti? "Francesco va alla grande, non mi metto a fare la corsa su di lui".

La scelta di cui va più orgoglioso? "Quella di restare a Udine. I friulani mi hanno insegnato la cultura del lavoro e il rispetto".

In carriera ha ricevuto anche tante offerte dall'estero. "L'unica squadra in cui mi sarebbe piaciuto giocare, per lo stadio e  l'atmosfera, è il Liverpool. Quando presero Dossena nel 2008 parlarono anche con me, ma poi non se ne fece niente".

Sanchez all'Arsenal: non pensa che avrebbe potuto esserci lei? "No. Penso invece che chiunque abbia giocato vicino a me in attacco è finito poi in una grande squadra".

Il compagno che ha sgridato di più? "Negli ultimi tempi Muriel. E' più forte perfino di Sanchez, ma l'altro ha più fame. Non so come convincerlo che gli basta tanto così per svoltare".

Quello da cui si aspettava l'esplosione? "Floro Flores. Attaccante completo, poteva fare di più, e invece.."

Il compagno a cui ha insegnato di più? "Sanchez. L'ha ammesso lui stesso. Il mercoledì, io e lui da soli, ci allenavamo sui tiri da lontano".

Da chi ha imparato di più? "Da Bertotto e Sensini. Dal primo giorno a Udine mi sono appoggiato a loro, che comandavano lo spogliatoio senza troppe parole. Io da capitano faccio lo stesso: parlo poco ma quando apro bocca tutti mi ascoltano".

Infine il Totò che ammira Maradona rivela: "A una parete della mia scuola calcio ho appeso una frase: 'I genitori che pensano di avere Maradona per figlio, sono pregati di riportarlo a casa'".

Sezione: Notizie / Data: Sab 08 novembre 2014 alle 10:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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