Sembrava davvero fatta la scorsa estate per il ritorno a Udine, questa volta come allenatore dopo passato da giocatore, per il mister friulano Gigi Del Neri. L'affare però sfumò clamorosamente e l'Udinese alla fine poi punto tutto sull'attuale tecnico Stramaccioni. L'ex allenatore, diventato grande proprio con quel Chievo a Verona portato dalla B in Europa, ha raccontato la vicenda ed ha analizzato il derby del triveneto di domani ai microfoni di Telefriuli: "In questo momento sulla carta l'Udinese è favorita sia per il fattore campo, che per il fatto che i valori sono superiori, anche se adesso il Chievo ha avuto questa impennata con la vittoria in casa quindi moralmente sarà più sereno e cercherà di portare via qualche punto. Comunque la partita è molto complicata anche perchè l'Udinese cerca la vittoria per ambire ad una classifica importante, il Chievo ha bisogno di punti salvezza e sul campo prevedo una partita sicuramente di grande intensità e spero anche bella".

L'Udinese non sta attraversando uno dei periodi migliori. Ingenerose le critiche? "La fatica la fanno tutti, ma i punti contano molto, quindi vuol dire che valori di compattezza di spogliatoio sono abbastanza evidenti; ha dei giocatori che fanno la differenza, vedi Di Natale, Karnezis. Ogni volta si pretende sempre il massimo da squadre che magari partono con obiettivi diversi. Credo che l'Udinese stia facendo bene, poi magari si può criticare se gioca meno bene. Ma fare dei punti in serie A è molto difficile. E poi cosa vuol dire giocare bene? Non si sa. La dinamica sarebbe giocare bene e vincere, ma in questo momento quei due fattori non vanno di moda. Perciò dico che l'Udinese fa bene a pensare a fare punti, poi per il bel gioco con la squadra e lo staff che ha, arriverà".

Thereau è il giocatore che fa la differenza? "Sì, lui è serio, ha fatto molto bene al Chievo. E' molto duttile, si accoppia molto bene con Di Natale perchè si muove negli spazi, ha fisicità, è tecnicamente molto bravo, ha elle qualità indubbie, è forte di testa e di piede e aiuta Di Natale a sviluppare ancora di più le sue qualità".

Mercato diverso dal solito: la rosa è inferiore? "Il problema di fondo è che la rosa è competitiva se è amalgamata bene, se ha una ragione giusta tattica di esistere. Penso che l'Udinese stia cercando una quadratura da proporre sempre per avere anche una mentalità di spessore, essendo virgolettata come provinciale. L'Udinese è un'ottima squadra che sta facendo un ottimo campionato. Vediamo i punti che ha fatto. Dove si posiziona? E' un campionato abbastanza livellato come valori e ogni partita fa storia a sè. Poi si può ragionare se è livellato verso l'alto o verso il basso, nulla è scontato. L'Udinese deve mantenere i piedi per terra, la serenità nelle giocate e non fare previsioni future o abbattersi. Mi sembra che le cose stiano andando oltre le previsioni".

E' importante avere italiani in squadra? "Certo che è importante. Se ci sono le qualità per giocare in un certo posto e la società è proiettata in quel senso. Una volta c'era l'appartenenza di un giocatore a una squadra di una regione. Era un valore aggiunto, ma credo che l'italianità ci deve essere sempre, fa parte della cultura calcistica fantasiosa che è nostra. E' utile anche per la nazionale. Spero che in Italia giochino i giovani, possano fare esperienza perchè la nazionale ha bisogno di loro".

L'Udinese con la riforma Tavecchio farà più fatica ad adattarsi con il vivaio? "Dovrà cambiare un po' di strategia, ma la ricerca dei giovani l'ha sempre avuta, che siano italiani o stranieri. Credo che troverà sempre risorse importanti di scelta perchè ha un escursus importante di osservatori e di dirigenti che sanno bene la strada da percorrere per portare dei giovani in prima squadra. Penso che le squadre italiane devono curare i settori giovanili".

La panchina dell'Udinese quest'anno è stata molto vicina per lei: le è dispiaciuto non arrivarci? "Dispiace, ma poi loro hanno preso altre vie e hanno scelto un allenatore giovane che rappresenta bene le loro volontà e penso che sia stato un dolore calcistico per me, nel senso che per un friulano l'Udinese è sempre un valore importante. Ma io continuo a seguirla con grande interesse e grande affetto e spero che possa ottenere un buon risultato e trovare l'assetto giusto per essere proiettata nel calcio che conta".

Strama ha gli uomini per il suo gioco o manca un regista? "Anche se lo si cerca è duro trovarlo. Una volta ce n'erano mille, ma adesso il calcio è più aggressivo e complicato, non c'è una crescita alla base. I centrocampisti di ruolo nascono, non li inventi. Battocchio? Serie B e Watford sono esperienze molto diverse dalla A. Se il ragazzo è bravo e la società lo ritiene idoneo... Nico Lopez è andato a Verona per maturare, giocare più spesso in un concetto di squadra più idoneo alle sue caratteristiche. I giovani comunque sono importanti e vanno fatti giocare".

La schedina di Del Neri? " Credo 1 o X. Troveranno un Chievo più maturo, motivato, determinato. Sarà una bella lotta, ma i valori propendono più per la vittoria dell'Udinese".

Sezione: Notizie / Data: Sab 22 novembre 2014 alle 09:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
vedi letture
Print