Ecco lo Young Boys. Quasi una seccatura a questo punto del campionato. Sì, perchè l’Udinese deve guardare all’indietro, vale a dire tener d’occhio le squadre che la seguono in classifica, senza sbirciare verso quelle che la precedono. È quanto sostiene Guidolin, con l’avallo della società. Fino a quando? La risposta è scontata, solo a quota salvezza raggiunta, diciamo i ben noti 40 punti, si potrà girare il periscopio e dare un’occhiata nell’altro verso. Mi dicono che quando facevo le telecronache spesso e volentieri, a proposito di un giocatore, usavo la frase “ha il problema di girarsi” per indicarne la difficoltà a sviluppare l’azione con le spalle rivolte alla porta avversaria. Quel che vale per il singolo non sempre vale per l’intera squadra, ma psicologicamente penso che potrebbe esser di vantaggio un atteggiamento meno dimensionato verso il basso, leggermente più ottimistico. È vero che il campionato è complicato, che ci sono tanti impegni da onorare, che bisogna sempre mantenere massima concentrazione, ma forse non è il caso di ripetere e ribadire che in giro ci sono tante squadre nettamente più forti dell’Udinese. Ne può derivare la magari inconscia tendenza ad accontentarsi, a gestire il risultato in chiave speculativa, a cercare di non perdere prima di provarsi a vincere. Sia ben chiaro, nessuno pretende che l’Udinese ripeta il miracoloso cammino che l’ha portata per due stagioni consecutive a respirare, anche se solo per poco, le suggestioni della Champions, ne sono ben consapevoli anche i tifosi, ma non bisogna nemmeno buttarsi troppo giù. D’accordo che l’Udinese non è uno squadrone, ma nemmeno in giro, tolte le predestinate, ci sono tante corazzate inaffondabili, i bianconeri possono giocarselacon tutte.



Ora arriva il delicato confronto con lo Young Boys, per coltivare la speranza di andare avanti in Europa League bisogna vincere, cancellare la brutta figura di Berna, forse l’unica partita stagionale che l’Udinese ha toppato di brutto. Guidolin garantisce che ci tiene ad andare avanti, manaturalmente deve fare i conti con stanchezza e appesantimento non solo fisico. Farà un po’ di turnover, probabilmente non rischierà per tutti e 90 i minuti il miracoloso Di Natale, taumaturgica presenza in campo per i bianconeri. Di sicuro l’impegno non verrà snobbato: andare avanti comporterebbe altre fatiche,ma l’Udinese deve salvaguardare anche il suo prestigio europeo, da qualche anno si infila nelle competizioni continentali, dimostrarsene degna è un obbligo. Coraggio dunque, al Chievo, prossimo avversario in campionato, si penserà dopo.

 

Sezione: Notizie / Data: Gio 08 novembre 2012 alle 11:52 / Fonte: Bruno Pizzul per "Messaggero Veneto"
Autore: Davide Rampazzo / Twitter: @Davide_Rampazzo
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