UDINE. Che quella in corso sia una stagione particolare per l’Udinese lo dice anche la mancanza di “scalpi” nobili nella bacheca bianconera. Se si eccettua la vittoria con la Fiorentina, che però storicamente non può essere considerata una vera grande del calcio italiano, i bianconeri nel corso di questo campionato hanno racimolato la miserie di un punticino, quello in trasferta al San Paolo con il Napoli al termine di un pirotecnico 3-3 con le prime della classe. Per il resto sono arrivate solo sconfitte: il doppio ko con la Lazio, poi i passi falsi di misura con Milan e Juve in trasferta (1-0) e Roma al Friuli (0-1) e quello più netto sotto l’arco dei Rizzi con l’Inter (0-3). Davvero strano per una squadra che si è guadagnata gli appellativi di “reginetta delle provinciali” e “ammazzagrandi”.

Attenzione. Martedì Francesco Guidolin, analizzando la sconfitta di Cagliari, ha sottolineato come «la mancanza di attenzione quest’anno è il nostro punto dolente». Se commetti un errore in serie A po paghi spesso, con le prime della classe praticamente sempre. E proprio questo è capitato all’andata con il Milan quando fu sufficiente concedere ai rossoneri un contropiede per consentire a Birsa di pescare l’angolo alto con un sinistro peraltro non irresistibile che fece fuori Kelava. Insomma, bisogna stringere i ranghi e fare una partita di squadra, con grande spirito di sacrificio.

Esempi. L’Udinese quest’anno in campionato ha faticato con le grandi ma in Coppa Italia si è fatta sentire facendo fuori prima l’Inter a Udine e poi il Milan, ospite sabato al Friuli, a San Siro. Questo significa che i bianconeri hanno le qualità e lo spessore per giocarsela alla pari con tutti anche se va giustamente osservato che il Milan di gennaio, che aveva appena cambiato guida tecnica passando da Allegri a Seedorf, era parente povero a livello di gioco, di quello visto nelle ultime settimane.

Sta di fatto che bisognerà giocare con grande applicazione tattica ma anche tenendo i ritmi alti con un avversario che ama fraseggiare ma non a cadenze elevatissime.

La storia. Quella recente, ovvero di tre anni e mezzo abbondanti di gestione Guidolin, racconta che la banda del Guido al Friuli è riuscita a mettere sotto almeno una volta tutte le grandi del calcio italiano fatta eccezione per la Juventus di Conte. L’Inter e la Lazio sono state sconfitte addirittura tre volte su quattro, il Napoli due su tre, il Milan e la Roma una. Insomma, quella di sabato sarebbe l’occasione ideale per spezzare l’incantesimo stagionale con le grandi e mettere tre “mattoncini” determinante verso quota 40 e riportare un po’ di serenità in un ambiente un po’ troppo elettrico.

Sezione: Notizie / Data: Gio 06 marzo 2014 alle 17:40 / Fonte: Massimo Meroi per il Messaggero Veneto
Autore: Redazione TuttoUdinese
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