Quando gli viene chiesta la ricetta per costruire una squadra vincente negli anni, Ventura non ha dubbi: serve un progetto da portare avanti per anni, con lo stesso allenatore e che coinvolga le giovanili: ''Sarebbe bellissimo, se ripenso all'Ajax che ha vissuto per 10 anni e oltre con lo stesso modulo, dai Giovanissimi alla Prima squadra. La crescita ti premia ed è più rapida. Se ripenso ad Overmars che dagli Allievi alla Prima squadra ha sempre fatto lo stesso ruolo, nello stesso modulo: l'ala più forte degli ultimi 50 anni. Però bisogna tenere lo stesso allenatore per tanti anni, in Italia questo non si fa. Se penso al Palermo, ma è solo un esempio, dovrebbero cambiare il modulo di tutta la struttura tre volte all'anno (sorride, ndr). Io il Ferguson granata? No, per favore non facciamo questi paragoni. Sono contento di quello che stiamo facendo tutti assieme qui al Toro e questo mi basta''.

Parliamo della gara di domani, cosa cambia rispetto al match d'andata?

''L'Udinese giocherà con Di Natale e Muriel che all'andata non c'erano e questo potrebbe fare la differenza. Noi invece siamo cresciuti e abbiamo accumulato una consapevolezza sempre maggiore. Noi andiamo lì per giocarcela e fare un'ottima prestazione. Dalla quale dovrebbe uscire un ottimo risultato, ma nel calcio non si sa mai come può finire. Loro sono molto aggressivi, vedremo''.

Le condizioni di Bianchi e Menga?

''Il Capitano resta qui a lavorare, spero di averlo a disposizione da martedì. Menga, invece, va a Viareggio per ritrovare i 90 minuti. Ogbonna viene con noi e vedremo se sarà pronto per giocare. Avrei preferito fargli giocare un'altra gara con la Primavera prima di lanciarlo. Credo che, ad ogni modo, partirà Rodriguez dal primo minuto. L'importante è come si gioca e non chi gioca, come dico spesso''.

Aver recuperato Ogbonna è importantissimo per la sua squadra.

''E' uno dei giocatori più importanti del Torino, è un capitale della società. Siamo soddisfatti che abbia recuperato fisicamente e mentalmente: ora che ha svoltato è tornato sereno. Le ambizioni cambiano? No, per ora no. Forse quando avremo raggiunto la salvezza...''

Darmian invece sembra uscito dal progetto.

''Se gioca D'Ambrosio è perchè il ragazzo vive un ottimo momento. Darmian ha giocato per un anno e mezzo a livelli altissimi ed ora sfruttiamo l'ottimo momento di D'Ambrosio. Darmian non è fuori dal progetto e lo sa. Si allena sempre al massimo e quando D'Ambrosio calerà lui sarà pronto a tornare titolare''.

Molti definiscono la sua squadra "un mezzo Toro". Come mai secondo lei?

''Non credo che questo sia un mezzo Toro, ed è certamente una neopromossa. Noi siamo sulla strada giusta, ma non dobbiamo dimenticare da dove veniamo. I risultati sono figli della crescita e del lavoro. Certo l'obiettivo è fare meglio di così, ma non è un nostro diritto. Qui di diritti non ce ne sono, ti devi guadagnare tutto sul campo''.

Con che modulo pensa di affrontare la delicata sfida di domani?

''Potrebbe arrivare il momento di Vives, perchè ha lavorato tanto e ora sta bene. Abbiamo lavorato molto per curare la fase difensiva e offensiva. Se ci fosse necessità siamo pronti a variare, ma il modulo resta il 4-2-4, perchè lavoriamo su quello''.

Come ha visto l'ex Barreto in settimana?

''Se gioca come all'andata siamo rovinati (ride, ndr). Certo lui ci tiene, però pensa al Toro e non a punire l'Udinese per se stesso. Jonathas? Potrebbe anche accumulare un minutaggio maggiore, ma deve ancora inserirsi negli schemi. Certo sta lavorando tanto e sono contento per lui. Ha grossi margini di miglioramento, è un ragazzo molto umile''.

Si ha l'impressione che i giocatori che vengono a Torino vengano per lei.

''Sono contento del progetto. Non credo che i giocatori vengano qui solo per me, ma per il Toro, la sua storia e il suo progetto. Chiaro, se poi non centri l'obiettivo cambia tutto. Certo è un progetto giovane, pensiamo la difesa che è tra le più giovani e potrebbe durare per altri sei anni, se non di più. Ma non solo la difesa, l'ossatura del Toro è di prospettiva''.

Come mai Prandelli sembra non considerare i giovani granata?

''La Nazionale è un traguardo che si guadagna nel tempo e non in mese fatto bene. Capisco che Prandelli faccia le sue scelte che sono sue e motivate. Se i nostri migliorano nel rendimento e dimostrano continuità, allora, magari, qualcuno lo noterà''.

Sezione: L'Avversario / Data: Sab 09 febbraio 2013 alle 14:31
Autore: Andrea Terragni
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