La prossima sarà una partita davvero importante per l'Udinese. Definirla partita dell'anno sarebbe un'esagerazione anche perché è un'espressione abusata ma è indubbio che la squadra non possa far altro che vincere per riprendere il cammino. Una sconfitta sarebbe davvero terrificante per la classifica e per l'umore soprattutto al cospetto di una squadra che sembra in crisi d'identità. 

Il paradosso del Pescara è che in queste prime giornate ha dimostrato di essere l'ultima della classe o quasi ma si presenterà al Friuli con più punti dell'Udinese e virtualmente salva. Un piccolo miracolo difficile da spiegare con le statistiche e per quanto profuso sul terreno di gioco. Ad oggi il Pescara si presenta con la peggiore difesa (14 le reti subite ma senza qualche intervento miracoloso di Pelizzoli e Perin staremmo parlando di record negativi difficili da battere...) e con il terzo peggiore attacco, appena 6 reti segnate di cui due di Weiss, entrato dalla panchina. 

Stroppa ha provato quasi tutti gli uomini in difesa ma non ha ottenuto grandi risposte. Solo Cosic ha giocato su livelli accettabili, tutti gli altri per infortuni e squalifiche hanno giocato a livelli troppo bassi per la Serie A. L'allenatore forse ci ha messo del suo inserendo nel turnover giocatori che hanno reso ben al di sotto dei potenziali titolari. La squadra non ha ancora capito il modulo di gioco base (variare in base all'avversario e alle dinamiche di gioco non è necessariamente una colpa...) e il continuo cambio di giocatori anziché stimolare la concorrenza interna sta creando confusione. 



L'idea di Stroppa (che ha anche giocato una manciata di partite in quel di Udinese) dovrebbe essere un 4321 con Perin in porta, difesa a 4 in linea con Zanon, Cosic, Terlizzi e Balzano, mediana con Nielsen, Colucci e Cascione, Weiss e Quintero ad azionare Vukusic.

 

 

Sezione: L'Avversario / Data: Mer 10 ottobre 2012 alle 10:50
Autore: Davide Rampazzo / Twitter: @Davide_Rampazzo
vedi letture
Print