Il Chievo è rispettato per il comportamento leale, la correttezza dei tifosi e l’assenza di particolari inimicizie, a livello di Serie A. Contro l’Udinese cerca addirittura di attutire i tuoni delle polemiche che si sentono vicini già a partita in corso, perché la catena di destra della squadra arbitrale non azzecca mai le decisioni fondamentali e figurarsi se la passerà liscia davanti a microfoni e moviole. Per una volta, il Chievo ha dei vantaggi evidenti e forse teme che arrivi la vendetta dei fischietti nei prossimi turni, quindi fa in modo che gli avversari pareggino sempre e subito. Beneficia di un fischio che fa annullare una rete valida? Dopo due minuti piglia il pari in un’azione identica. Va a tirare un rigore che non sembra esserci? Luciano lo butta tra traversa e cielo. E quando, quasi allo scadere, un altro penalty nasce da un fuorigioco non visto, chiede ai friulani di perdonare il killer Paloschi (senza ritegno, segna) offrendo il fianco (sinistro) per il 2-2, quando già è iniziato il recupero: "Abbiamo dominato, toglierei solo quei 5 minuti fra proteste e disattenzioni che hanno riportato in parità l’Udinese" spiega Eugenio Corini, che tenta di non far vedere quanto gli girino per la vittoria buttata.

Bufera Se Gianpaolo Pozzo diffonde via satellite il suo pensiero pesante ("Dilettanti impresentabili"), Francesco Guidolin cerca di essere comprensivo con gli arbitri, ma il senso della massa di errori gli sfugge: "Io e il guardalinee eravamo vicini, davanti a Thereau quando parte in fuorigioco. L’abbiamo vista da un metro, non ho bisogno di replay. Poi ho solo detto "guardi che era fuorigioco". L’ho ripetuto con gentilezza. Sono stato espulso». Dallo stesso arbitro che lo aveva cacciato il 7 ottobre a Napoli, ultima sconfitta dei friulani, al quinto risultato utile di fila. Il protagonista principale delle convulsioni post match non è Doveri, ma l’assistente Ranghetti: sbandiera un offside su rete di Lazzari in linea; capovolge un fuori per il Chievo indicando il corner da cui nasce l’1-1 (Corini lo sottolinea); non ferma la scena del secondo penalty, che costringe Danilo al doppio giallo.
Mentre il primo rigore—contatto tra il brasiliano e Dainelli, lieve — sembra essere una cooperazione Doveri-Merchiori, giudice di porta.

Altri sbagli Anche le squadre però sbagliano tanto. Il Chievo vince il premio per l’iniziativa, non quello per le realizzazioni: il dominio iniziale non porta al gol, nonostante un continuo approdo in area. Allora Brkic ne combina un’altra buttando sulla traversa un corner di Luciano prima del tap in di Andreolli. I due pareggi di Angella, ai primi centri in A, sono furiosi corpo a corpo soprattutto con Sardo. L’Udinese, con 7 assenze, è fiacca a sinistra e mai bruciante davanti: l’ennesima settimana con tre gare ha stancato Di Natale più degli altri. Anche il suo omologo Pellissier viene cambiato perché Corini cerca peso e freschezza con Samassa. Il Chievo ha la peggior fase difensiva del campionato (-23, come la Roma e il Pescara) eppure fa entrare in area i rivali per poco tempo. Che signorilità.

 

BRKIC 5 Per aumentare dubbi e insicurezze, un pasticcio sull’1 0.
ANGELLA 7,5 Il miglior attaccante: il raddoppio è da centravanti inglese. Dedicato a Morosini.
DANILO 5,5 I due gialli sono viziati, ma prima non è a livello.
CODA 6 Un tempo dignitoso, esce in barella per giramenti di capo.
HEURTAUX 6 Non fa rimpiangere Coda.
BASTA 6,5 Continuo e si sente.
PEREYRA 6 Entra nel film del 2 2.
ALLAN 6 Due cross uguali per le reti del primo tempo, buon piede.
LAZZARI 6 Gli tolgono una rete, l’altra se la mangia lui.
FARAONI 6 Giochicchia.
ARMERO 5,5 La flessione degli ultimi tempi si conferma.
MAICOSUEL 5 Forse sarà stato il tempo o il campo: non c’è.
DI NATALE 5,5 L’unico stadio di A in cui non ha segnato resta tale.
RANEGIE 5,5 Botte più che utilità.

All. GUIDOLIN 5,5 I superstiti della sua Udinese sbagliano ma hanno carattere. Però la terza espulsione stagionale…

 

Sezione: News / Data: Lun 12 novembre 2012 alle 09:20 / Fonte: Pierfrancesco Archetti per "Gazzetta dello Sport"
Autore: Davide Rampazzo / Twitter: @Davide_Rampazzo
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