Dove sarebbe quest’Udinese senza Di Natale? Lo vedi segnare il primo gol su rigore, sbagliarne un altro non impossibile, arrancare dietro il pallone ormai prosciugato di energie, quasi «accompagnare» una punizione sulla barriera e poi, quando tutto sembra ormai finito, al secondo dei tre minuti di recupero, rieccolo implacabile e freddissimo.
Con il fiato disperato di mezzo Catania addosso, stop in area, controllo e diagonale del 2-2. Da grande, grandissimo. Gol numero 159 in Serie A, sesto in campionato, per avvisare El Shaarawy e giovani soci che la rottamazione può attendere. Tra Totò e Totò, però, tanta paura, due errori enormi di Pereyra e Brkic che costano due gol, e un Catania la cui qualità a centrocampo fa la differenza. Fosse finita 1-2 nessuno avrebbe protestato.

La tattica La sfida comincia sullo scacchiere tattico, in nome dell’ultima vecchia moda: il 3-5-2. Naturalmente non c’è motivo perché il Catania rinunci al modulo che ha complicato la vita alla Juve, anche se Biagianti non è Barrientos,ma smazza tanto lavoro. Però Lodi porta avanti palla e idee che è un piacere, Almiron collabora nello stretto, Izco spinge a destra. Dall’altro lato Maicosuel non dà una grossa mano a Di Natale, ma le mezzali Badu e Lazzari innescano le azioni più pericolose con la regia di Allan. Messe così, allo specchio, le due squadre si affrontano quasi a uomo, se non fosse per il movimento di Gomez e l’imprevedibilità di Di Natale. Lo 0-0 perfetto, per mezzora, fino all’ingenuità da rigore di Spolli. E Totò non perdona.

Gli errori Ecco allora la partita «parte seconda», quella degli errori dell’Udinese. Dà il via Lazzari che, da un metro, lancia sulla luna il match-ball del 2-0. Ci mette il carico Pereyra che, in area, svirgola malamente all’indietro regalando a Castro, entrato nella ripresa, il pari (primo centro in trasferta dopo 353’). Esagera Brkic, al 40’, con tuffo da stagno delle papere sulla punizione angolata di Lodi: è 1-2. E mettiamoci pure Guidolin con una giostra di sostituzioni—a cominciare da Silva per Maicosuel — che cambiano fin troppo l’Udinese: nel 4-4-1-1 Lazzari diventa mezzapunta e scompare, a Badu non riescono più i break, Armero
è sempre troppo frenetico e Ranegie si vede ma non c’è. Mentre Maran riavvia il secondo tempo con un 4-3-3 che gli regala più cattiveria, possesso palla e occasioni, prendendo in mano il gioco. Poi, Di Natale, e tutti in piedi ad applaudire uno dei pochi top player, non venisse da ridere per l’espressione. Ma senza?

 

Pagelle a cura di Francesco Velluzzi

BRKIC 4,5 Bene su Bergessio, malissimo sulla punizione di Lodi.
CODA 6 Giallo evitabile, se la cava.
RANEGIE 5 Fermo al gol col Milan.
DANILO 5,5 Non sbaglia, ma il giallo lo stoppa di nuovo.
DOMIZZI 6 Perfetto negli anticipi, zuccata da centravanti.
PEREYRA 5 Sulla fascia sgomma, ma la svirgolata in area regala il pari a Castro. Errore gravissimo.
BADU 6,5 Indiavolato, corre a mille e si procura il rigore.
ALLAN 7 A 21 anni non è facile fare il taglia e cuci.
LAZZARI 5 Intelligenza cestistica: vede l’uomo libero e gioca di classe. Ma sbaglia il facile 2 0.
BASTA 6 Rientra ai suoi ritmi.
ARMERO 5,5 Pasticcia un po’.
MAICOSUEL 5,5 Il mago lotta da operaio, ma non incanta.
GABRIEL SILVA 6 Entra per difendere. Onesto.
DI NATALE 7,5 Niente cucchiaio, ma rigore perfetto. Aperture, colpi di tacco e di genio. Stremato, risolve ancora.

All. GUIDOLIN 6 Strano il cambio di Maicosuel. Buon primo tempo.

 

Sezione: News / Data: Gio 01 novembre 2012 alle 11:45 / Fonte: Fabio Licari per "La Gazzetta dello Sport"
Autore: Davide Rampazzo / Twitter: @Davide_Rampazzo
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