Non si può dire che l’Udinese scoppi di salute.
E non solo per il perdurante affollamento dell’infermeria. Anche i giocatori abili e arruolabili non sono al meglio della condizione, i tifosi mugugnano, lo stesso Guidolin lascia trasparire, magari indirettamente, qualche dubbio sulle potenzialità dei bianconeri. Lo si capisce anche dalle sue valutazioni dopo la sconfitta in Europa League al termine di una partita giocata dai suoi, secondo lui, al meglio di quanto potevano fare. Come dire che più di una prestazione modesta e poco concreta ora come ora la squadra non è in grado di proporre.
Fatte simili premesse, diventa inevitabile guardare alla sfida di stasera con una certa preoccupazione: la Lazio è avversaria agguerrita, attraversa un buon periodo, va avanti in Europa, ha in panchina un tecnico molto ben inserito come il fino a qualche tempo fa semisconosciuto Petkovic, ora in auge. É probabile che ai laziali venga a mancare il sempre temibile Hernanes, ma ci sarà il fromboliere Klose, assieme a Candreva e Mauri, due ex che stanno facendo molto bene e sono convinti, soprattutto il primo, di non esser stati sufficientemente capiti e valorizzati a Udine.
Non sono i soli in circolazione, basti pensare ai vari Cuadrado, Lodi, Manfredini, Eremenko mandati in giro senza che ci fossero a giustificazione irrinunciabili contropartite economiche. Ma sono discorsi che non portano da nessuna parte, ora bisogna fare con quel che c’è e, come dicevamo, non è molto. Di positivo c’è che, bene o male, la squadra mantiene una certa competitività, in campionato non perde da sei turni, tanti pareggi, è vero, ma coi chiari di luna che ci sonoun punticino va sempre accettato.
Sarebbe manna dal cielo coglierlo anche stasera all’Olimpico romano, senza ovviamente precludere la possibilità teorica di mettere a segno un colpaccio. La situazione è ancora molto fluida, l’Udinese è lì in mezzo alla classifica, che però resta molto corta e, inevitabilmente, induce un po’ tutti ad allinearsi sulle posizioni di Guidolin che raccomanda sempre di guardare alle spalle: là dietro ci sono squadre che non mollano, bastano un paio di partite e tutto cambia. Visto la Sampdoria? Fino a qualche giorno fa era considerata allo sbando, sette sconfitte di fila, poi vittorie nel derby e col Bologna ed eccola lì di nuovo nel gruppone. Ha fatto i primi punti della sua gestione anche Delneri sulla panchina dell’altra genovese e continua a muoversi in rimonta pure il Siena di Cosmi. Insomma bisogna stare con le antenne ben dritte. E poi la solita , immancabile invocazione: Totò, pensaci tu. Ma se gli altri non lo aiutano un po’ di più, la faccenda diventa dura anche per uno come lui.

 

Sezione: News / Data: Mar 27 novembre 2012 alle 11:09 / Fonte: Bruno Pizzul per "Messaggero Veneto"
Autore: Davide Rampazzo / Twitter: @Davide_Rampazzo
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