Va bene, contro il Real Madrid al Bernabeu è entrato praticamente al 90°. Va bene, il suo cambio è stato effettuato più che altro per spezzare il ritmo di gioco e consentire ai ragazzi di Max Allegri di rifiatare. Però l'ingresso di Roberto Pereyra in quella che, fino ad oggi, è stata la partita più importante della stagione juventina non è casuale. Durante il suo primo anno a Torino, il giocatore sudamericano ha dimostrato di essersi integrato perfettamente nell'ambiente bianconero e, allo stesso tempo, di trovarsi in sintonia con gli schemi dell'allenatore toscano.

Pereyra, infatti, si è sempre fatto trovare pronto quando c'era da sostituire uno dei centrocampisti titolari, le cui assenze non sono pesate affatto sul bilancio stagionale della Vecchia Signora: se la Juventus oggi può ambire al secondo Triplete della storia del calcio italiano, dopo quello dell'Inter di mourinhana memoria, il merito è anche dei cosiddetti gregari che non hanno deluso le attese.

Tra questi Pereyra è senza dubbio quello che più di tutti è stato capace di ritagliarsi un ruolo da protagonista, scendendo in campo ben trentadue volte in campionato, fatto questo che lo posiziona al primo posto per presenze in Serie A con la Juventus, a pari merito con Marchisio. Le cose cambiano se si considerano i minuti giocati (2045), a causa dei quali l'argentino scivola ad una comunque dignitosa 8a posizione, se si prende in esame che davanti a lui si trovano titolari come Buffon e Bonucci (2790), Marchisio (2658), Tevez (2502), Chiellini (2447), Lichtsteiner (2364) e Vidal (2088).

Insomma, il cambio di maglia e di realtà (dalla provincia al capoluogo, dalla lotta per un buona posizione in campionato a quella per il Triplete) non ha pesato sulle spalle di questo giocatore che arrivò in Italia nel 2011, pescato, ancora una volta in Sud America, dagli attenti osservatori friulani.

Dopo il River Plate, quindi, si ebbe l'esordio in un match ufficiale con la maglia dell'Udinese: era il 21 settembre 2011 e si giocava la fase a gironi dell'Europa League, l'avversario era uno di quei club che hanno fatto la storia del calcio del Vecchio Continente: il Celtic, tra l'altro affrontato in trasferta al Celtic Park.

Per vederlo mettere piede in Serie A si sarebbe dovuto attendere ancora qualche mese: il 28 gennaio 2012 eccolo pronto a scendere in campo al posto di Isla. E come da copione di un film, l'avversario quel giorno non poteva che essere uno, la Juventus ovviamente. Per giunta allo Stadium.

Sezione: Gli ex / Data: Gio 14 maggio 2015 alle 20:30 / Fonte: www.transfermarkt.it
Autore: Federico Sanzovo
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