Pasquale Marino in un' intervista rilasciata a "Gianlucdimarzio.com" racconta la sua nuova "vita calcistica" :

“Ho scelto questa piazza perché ha fatto la storia del calcio, è prestigiosa e si può lavorare serenamente. Mi ha convinto il progetto biennale. Ce la metterò tutta per raggiungere la salvezza, nonostante le difficoltà del percorso. Per esempio? I tanti infortuni. Uno su tutti quello di Ragusa: uno dei migliori nel suo ruolo in B”. A proposito, a gennaio si aspetta qualche innesto? Pasquale chiosa con un sorriso sornione: “E’ presto per fare valutazioni di mercato”.

Marino non sembra preoccuparsi, consapevole che “i ragazzi si stanno impegnando tantissimo, hanno grande voglia di lavorare e migliorare. Questo gruppo possiede  la cultura del lavoro, è fondamentale”. E che squadra ha trovato? Pasquale fa il punto della situazione: “Siamo in crescita dal punto di vista fisico, alcuni ragazzi si sono aggregati più tardi rispetto ad altri e hanno avuto bisogno di tempo per raggiungere la condizione ottimale. Nelle ultime tre gare abbiamo raccolto punti importanti, ora siamo un po’ più tranquilli anche se la classifica è cortissima. Bisogna essere costanti e mantenere alta la tensione, sempre”.

E dire che inizialmente c’era un po’ di scetticismo e freddezza nei suoi confronti, qualche polemica sull’esonero di Lopez… “Sono situazioni che possono accadere. E’ piacevole che esista ancora la riconoscenza nel calcio, verso chi ha dato tutto per la maglia. Lopez lo ha fatto, come calciatore e allenatore. Io però devo cercare di guardare avanti e fare il mio lavoro. Sono un professionista”. Che in passato ha ottenuto ottimi risultati, soprattutto sulla panchina dell’Udinese. “Sono stati tre anni splendidi, ho avuto l’opportunità di lavorare in una grande società che per organizzazione e scouting è dietro solo alle grandi. Aver allenato l’Udinese è un motivo d’orgoglio”. Marino sfoglia l’album dei ricordi, tra soddisfazioni e talenti: “Siamo arrivati ai quarti di Coppa Uefa, in squadra avevo dei veri e propri campioni. Alexis – rispetto agli altri era un calciatore già affermato, in Nazionale e con titoli alle spalle. Aveva una marcia in più, che talento impressionante! E poi quella gioia di giocare a calcio… se adesso vedesse dei bambini per strada si fermerebbe a fare due palleggi pure lui. La sua è passione vera –  Pepe – che poi è andato alla Juve – D’Agostino – nel fiore – Inler, Handanovic, Asamoah e Isla – convocati in Nazionale proprio in quegli anni. Tutti ragazzi eccezionali”. Ma soprattutto: Totò Di Natale. “Ogni volta che lo intervistano, ci tiene a precisare che sono stato io a cambiarlo di ruolo. Prima faceva l’attaccante esterno, poi vedevo che sprecava energie inutili così l’ho spostato centralmente. Da una media di 15 gol all’anno è passato a 30. Ora ha toccato quota 200!”. E in questo Vicenza, su chi scommetterebbe? “Sbrissa. E’ il ragazzo che può crescere di più, considerata anche l’età. Ha le potenzialità giuste. Se continuerà ad avere lo stesso entusiasmo che sta dimostrando, riuscirà sicuramente a conquistarsi lo spazio che merita. E crescere sempre più, a livello tattico e tecnico. Ha notevoli margini di miglioramento”.

Testa al presente, al prossimo avversario in campionato: “Giocheremo a Varese…”. Lo sguardo torna quello di sempre, concentrato e attento: “Dobbiamo raggiungere un nostro equilibrio, sempre con ritmo. Avere continuità di prestazioni e risultati”. E’ una scommessa? Quasi una promessa. Di Pasquale Marino.

 

Sezione: Gli ex / Data: Ven 28 novembre 2014 alle 12:00
Autore: Ivan Cagnucci
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