"Quando non ho avuto più niente da perdere, ho ottenuto tutto. Quando ho cessato di essere chi ero, ho ritrovato me stesso. Quando ho conosciuto l'umiliazione ma ho continuato a camminare, ho capito che ero libero di scegliere il mio destino".

Al Friuli arriva la Juventus. Si sa, è una squadra più forte, vincente di mentalità e alla ricerca di quella vittoria che potrebbe porre una volta per tutte la parola fine sulla corsa scudetto. Dyabala e compagni sembrano carichissimi e perfino il Friuli colmo di juventini sembra essere pronto a dare una grossa mano. Con queste premesse l'Udinese ha tanto l'aria della vittima sacrificale, della squadra già sconfitta in partenza e che aspetta all'angolo inerme il suo giudizio. 
Ma è proprio quando meno te l'aspetti, quando tutti ti danno per sconfitto che serve provare a cambiare il proprio destino. Servirà un'impresa è certo. L'Udinese dovrà rialzare la testa dal fango, dopo le umiliazioni di questo inizio 2017, e ritrovare sé stessa. Senza paura e senza timore, perché non c'è nulla da perdere in questo pomeriggio. Non dare battaglia fino all'ultimo respiro, quello invece significherebbe perdere l'onore. Udinese-Juventus deve essere più che una partita, deve trasformarsi in una guerra nella quale solo uno ne uscirà vincitore. Perché oggi conta più il cuore, gambe e testa ce le hanno più forti gli altri.
Udinese vendi cara la tua pelle. O tutto o niente, fino alla fine, insieme.

Sezione: Focus / Data: Dom 05 marzo 2017 alle 10:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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