Sulla carta poteva essere un'opportunità. Perché Empoli-Bologna dava la possibilità, in caso di vittoria, di allungare sulla zona rossa. L'Atalanta, avversario ferito dal Napoli nel monday night di settimana scorsa, non vinceva a Udine da quasi dieci anni, cioè dal 2009-10 quando De Ascentiis, da ex, giocò una partita straordinaria al vecchio Friuli. Peccato che alla Dacia Arena, sin dal secondo minuto, l'antifona fosse abbastanza chiara, con il gol di Duvan Zapata su azione d'angolo. Il pareggio di Lasagna - bravo a inserirsi fra Toloi e Palomino e sfruttare l'assist di D'Alessandro - ha dato nuova linfa, ma il canovaccio sembrava chiaro: tutti dietro con speranza di ribaltare velocemente il gioco.

Così Berisha e Musso per un tempo non hanno avuto praticamente lavoro, anche perché De Paul, l'unico che accende la luce in casa Udinese, è rimasto abulico. Qualche giocata, un paio di accelerazioni, ma senza continuità. Rispetto alla sfida con la Roma c'è stata una difesa traballante - soprattutto nella seconda parte del match - e un argentino in meno, nonostante la sfida fosse non proprio differente. Il problema è che ora c'è l'Inter, fuori casa, poi Frosinone e Spal. Parecchio verrà deciso nelle prossime settimane, soprattutto per capire se c'è la possibilità di migliorare una classifica deficitaria, che dice salvezza, ma quartultimo posto con soli due punti sul Bologna.

Sezione: Focus / Data: Lun 10 dicembre 2018 alle 08:00
Autore: Redazione TuttoUdinese
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