L'Udinese non va, i punti di distacco dalla zona retrocessione sono sempre meno ma per Colantuono tutto sembra essere in linea con le aspettative societarie. L'umore della piazza già nei mesi scorsi non era dei migliori, tra risultati che faticano ad arrivare e il nome dello stadio tramutato da Friuli in Dacia Arena. Doveva essere l'annata in cui si "entrava nella storia", si sta tramutando nella stagione più negativa da dieci anni a questa parte. Mai come quest'anno tra i tifosi bianconeri c'è la paura di precipitare in B.

Colpa di chi? Di certo non solo del tecnico. Il coro "Devi spendere" è una chiara critica ad una società che ha parole ha promesso tante cose ma che hai fatti non ha dimostrato nulla ai chi la domenica segue con passione la squadra. A Udine poi non sembra più esserci secondo i tifosi alla base un progetto vero e proprio. Sono finiti i tempi di speranza mentre giorno dopo giorno sempre più persone si accorgono della pessima gestione di una società che si ostina a difendere l'indifendibile, a svendere i valori di appartenenza più alti (il nostro Stadio Friuli e la maglia) per interessi commerciali, ad avere i piedi in più scarpe a scapito della squadra della nostra (e della loro!) Terra. 

Anche la squadra poi ha le sue colpe. I bianconeri in campo son giocaotori senza grinta e senza voglia. Non c'è più quella fame che serve a raggiungere determinati obiettivi. Con 11 giocatori che non lottano in campo ora anche la salvezza sembra un obiettivo a rischio. 

Per questo motivo i tifosi bianconeri ora hanno perso la pazienza. Sono stufi di vedere una squadra che non onora la maglia, di una società che svende i valori di una città e di una terra intera, di un allenatore che cerca scuse. Stufi poi del Watford e del Granada, della Dacia e perfino del nuovo stadio. 

Quest'anno l'Udinese perderà una cosa fondamentale, non la Serie A ma la fiducia e la pazienza dei tifosi.

Sezione: Focus / Data: Mar 23 febbraio 2016 alle 09:30
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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