È uno dei giocatori che la società acquistò in quello che fu definito “pacchetto di emergenza” nel gennaio 2016 per evitare il tracollo dell'Udinese di Colantuono. Ryder Matos però ancora non è riuscito a farsi notare, restando tutt'ora un oggetto misterioso. C'è da dire che l'esordio in realtà fu tutto sommato buono. Giocò infatti la sua prima partita nella trasferta di Empoli, facendo da seconda punta a Duvàn Zapata. Il brasiliano si fece subito notare per una velocità fulminante e fuori dal comune, ideale per il gioco di rimessa pensato da Colantuono. La sfida con i toscani è anche una delle poche in cui il brasiliano abbia lasciato in segno: lancio dalle retrovie per il suo scatto, difesa avversaria bruciata e palla in mezzo per il “Panteròn”, che ringrazia ed insacca. I presagi sembrano ottimi, ma le smentite arrivano in poco tempo. Nelle partite successive infatti Matos non riesce minimamente a lasciare il segno come seconda punta, perdendo pian piano spazio, diventando prima una seconda linea e poi definitivamente una riserva con De Canio.

 

La sua velocità fu la caratteristica che convinse Corvino a portare Matos a Firenze a quattordici anni, prelevandolo dal Vitoria e facendogli fare le giovanili in Italia. Posizionabile sia come ala che come seconda punta, arrivato ai 19 anni ha iniziato competere per trovare spazio in prima squadra, ma i limiti si sono subito fatti vedere, facendo così optare la società per il giro di prestiti, in Brasile, Spagna e anche Italia: Bahia, Palmeiras, Cordoba e Carpi. In tutte queste esperienze Matos ottiene spezzoni, dove mette in mostra tanta velocità, ma anche difficoltà a giocare palla al piede, scarsa propensione all'uno contro uno (nonostante la rapidità) e problemi ad inquadrare la porta. Ottiene così qualche minuto e pochi gol. Paradossalmente la stagione 2013/2014, dove restò a Firenze, è stata anche la più produttiva, con tre reti in Europa League. Nella stagione 2015/2016 mette finalmente in mostra qualche miglioramento, segnando due gol in Serie A e tre in Coppa Italia con la maglia del Carpi. I suoi movimenti aiutano inoltre i suoi compagni ad arrivare al gol. Nel gennaio 2016 però gli emiliani effettuano diversi cambiamenti, tagliando anche Matos, che rientra brevemente alla Fiorentina, per poi essere inserito in una trattativa con i Pozzo, che ha portato Mario Suarez al Watford e Matos ad Udine per 3,5 milioni, cifra consistente per le casse friulane.

 

Come dicevamo, gli inizi in bianconero non sono neanche così male, ma alla fine Matos diventa una riserva, facendo pensare alla cessione in prestito in estate. Grazie al suo fisico brevilineo però il ragazzo entra presto in forma e fa un gran precampionato, convincendo Iachini e Pozzo a trattenerlo, nonostante i sei mesi precedenti fossero stati deludenti. Per il tecnico ex Siena è una buona alternativa sia nel 3-5-2, che poi nel 4-3-1-2, anche se, dopo la partita in Coppa Italia persa con lo Spezia e un primo spezzone di gioco, diventa istantaneamente un panchinaro, in attesa di tempi migliori. Con Delneri si passa al 4-3-3/4-4-2 e le cose non cambiano di molto, dato che per lui le ali titolari sono Thereau e De Paul e come esterno a sinistra nel centrocampo a quattro vede meglio Jankto (sperimentato in quelle zone proprio da Iachini in estate). Il tecnico di Aquileia ne vede l'alter ego di De Paul, con la possibilità di rendersi forte nell'uno contro uno e di mettere in difficoltà la difesa avversaria con la sua velocità. Nonostante i 480 minuti di gioco però, Matos ancora non ha fatto vedere quasi nulla, facendosi ricordare solo per un gran tiro a giro nella trasferta di Cagliari (terminato a lato). Il suo primo gol in bianconero deve ancora essere segnato. Ora il brasiliano, vista la squalifica di De Paul, avrà contro l'Inter una nuova possibilità dal primo minuto. Almeno trequarti d'ora dove dovrà dimostrare di aver iniziato a capire alcuni dei suoi difetti dopo che lo stesso Delneri ha ammesso in conferenza che il ragazzo, a parte le partite con Napoli e Palermo dove ha giocato benino, ancora non ha messo in evidenza miglioramenti significativi. Un'ultima occasione per convincere la dirigenza che non serve una cessione in prestito dunque, altrimenti in estate si parlerà molto di lui in uscita. Ewandro alle sue spalle infatti scalpita.

Sezione: Focus / Data: Dom 28 maggio 2017 alle 16:00
Autore: Davide Marchiol
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