Nelle scorse settimane si è parlato molto di un possibile ritorno all'Udinese di Pier Paolo Marino, già Dg dei bianconeri fino al 2004 anno del suo passaggio al Napoli di De Laurentiis. Dopo la rescissione con l'Atalanta resta quindi aperta l'ipotesi Udine. Marino ne ha parlato, toccando anche vari altri temi, ai microfoni di Telefriuli: "Sono stato a vedere la partita Udinese-Milan e devo dire che ho visto molta depressione dopo il  primo tempo. Poi però ho visto che come la squadra ha iniziato a girare e reagire, il pubblico l'ha sostenuta con grande trasporto. L'impressione è che l'ambiente abbia bisogno di qualche scintilla per ritrovare entusiasmo. Vedendo poi ieri in televisione la partita con il Genoa, penso che fino ad ora l'Udinese non abbia raccolto quanto meritato, vedi ad esempio la gara con il Palermo. Ieri per larghi tratti ho visto un Genoa che ha dominato la scena, per questo penso che il pareggio sia giusto e posso capire che il pubblico non l'abbia gradito, soprattutto per come si è sviluppato".

Che interpretazione dà lei al momento della squadra? "Secondo me questa è una squadra che è ancora in cerca della sua identità. Non dimentichiamo che questa squadra una settimana fa ha sbancato Bologna, nonostante tutto. Deve svoltare positivamente, ma il segnale della gara con il Genoa è quello di una certa involuzione: ieri, soprattutto sull'1-0 per l'Udinese, ho visto un Genoa che ha dominato la scena, e si vedeva che da un momento all'altro avrebbe trovato il pareggio se non addirittura la vittoria".

Le critiche si dividono tra le colpe all'allenatore o alla rosa. Lei cosa pensa? "Colantuono a Bergamo ha fatto il record di punti dell'Atalanta. Contesto il fatto che sia un allenatore da salvezza. Credo che debba conoscere meglio la squadra. E' normale che sia ancora alla ricerca dell'assetto giusto della squadra".

Il quintultimo posto attuale, rispecchia la qualità della squadra? "Assolutamente no. L'intelaiatura non è inferiore al Genoa o al Chievo. E' importante trovare un assetto tattico fisso e trovare le certezze nei giocatori, che si ottengono grazie alla continuità del loro impiego e dei risultati. Credo che l'udinese si esprimerà su un livello medio alto. Poi so che i Pozzo, se a gennaio c'è da fare qualcosa, non si tirano mai indietro. Lodi è un giocatore importante, non è la mossa della disperazione; l'Udinese ha denotato una volontà di migliorare subito in un settore del campo dove c'era necessità. Ma è logico che il giocatore ha bisogno di ritrovare la condizione: nel frattempo può essere utile con le sue punizioni"

L'assenza di Zapata è pesante: "Per l'Udinese è importantissimo. Sia Thereau che Di Natale non hanno la sua capacità di sfondamento. Sul mercato non si trova un giocatore così, perciò auguriamoci che guarisca prima".

Ora che è libero dall'Atalanta, un ritorno a Udine è fantascienza? "Mi chiamano da Milano continuamente per l'Inter. Mi è difficile rispondere a questa domanda, io posso dire che per ora il calcio non mi manca. Poi io ho un rapporto con Udine, con i friulani, con l'Udinese che è un rapporto di pelle, di cuore".

Se ne è parlato con i Pozzo dell'eventualità? "No, assolutamente. Sono stato ospite dei Pozzo per la partita con il Milan perchè avevo chiesto io di vedere quella partita perchè mi interessava a livello di conoscenze personali. Non ne ho mai parlato, ma credo che l'Udinese abbia dei quadri dirigenziali ben articolati, con persone validissime. Quindi non voglio recare disturbo a nessuno con queste voci che non hanno nessun fondamento".

Sezione: Focus / Data: Mar 06 ottobre 2015 alle 13:00
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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