C'è un'Udinese senza Samardzic (quella del palla lunga e pedalare, rinunciataria e senza idee vista nel primo tempo contro la Juve) e c'è un'Udinese con Samardzic (quella che prova a dare maggiore qualità alla propria manovra attraverso la costruzione palla a terra, che cerca la verticalizzazione e l'inserimento delle mezz'ali, che può fare male con la sua imprevedibilità sulla trequarti di campo).

La differenza, lo si è capito bene di nuovo ieri sera, la fa il serbo-tedesco. Entrato nell'intervallo al posto di un disastroso Zarraga (il basco non può essere per caratteristiche tecniche e il livello tecnico l'alter ego di Pereyra), Laki ha messo subito in mostra le sue qualità, prendendo per mano la mediana e ridando un minimo di gioco ai bianconeri nonostante il pesante passivo accumulato in 45' da incubo. Tutto questo tra l'altro con la testa che era per forza di cose era da un'altra parte, perché il mercato condiziona e condizionerà sempre, soprattutto in provincia (era già stato venduto all'Inter, con tanto di visite mediche svolte).

Per questa squadra Samardzic è indispensabile. Sottil non può prescindere assolutamente dal suo talento, dalla sua capacità di strappare palla al piede, di vedere il gioco prima degli altri, di arrivare anche con regolarità in zona gol. 

Vero che ambisce ad un grande club (d'altronde è stato lui o il suo entuorage a dare mandato lo scorso gennaio alla Pimenta di sondare il mercato in cerca di una squadra che disputasse le coppe), vero che a certe cifre a Udine non si dice mai di no e controvoglia non si trattiene nessuno, ma mai come quest'anno l'Udinese non può permettersi di perdere un giocatore così.

Il perché è semplice: non ci sono alternative tecniche, non c'è in rosa un degno sostituto. Gli addii di Becao, Udogie, Pereyra, sommati all'assenza cronica di Deulofeu hanno già generato un vuoto al momento difficile da colmare. Cedere anche Samardzic rischia di essere un azzardo troppo rischioso.

Se fossi in Gino Pozzo cosa farei? Lo ribadisce sempre la società "non abbiamo bisogno di vendere" e allora non si venda, tanto meno a quelle cifre concordate con l'Inter che non erano da capogiro (di interessante c'era solo l'inserimento di Fabbian, perché Samardzic in prospettiva può valere molto di più di quanto patuito con il Biscione). Si trattenga questo giocatore ancora per un'altra stagione, come è stato con molti altri campioni prima di lui, con De Paul tanto per fare un nome del recente passato. L'Udinese è forte di un contratto fino al 2026, la cessione in questa sessione non è un obbligo.

Con un ritocco dell'ingaggio, un ruolo centrale nel progetto e la promessa che la prossima estate una big seria arriverà, credo che Samardzic possa restare. È un giovane pulito, per bene (basta parlarci per capire la statura morale del ragazzo) magari mal consigliato e accerchiato dai soliti squali che vediamo sempre di più anche sui campi delle giovanili ma se resta il suo contributo lo dà sicuramente. 

Non si venda Samardzic, non ce lo possiamo permettere. 

Sezione: Focus / Data: Lun 21 agosto 2023 alle 19:09
Autore: Stefano Pontoni / Twitter: @PontoniStefano
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